Giorgio Pallavicino, via di un patriota

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giorgio pallavicino
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Giorgio Pallavicino, per la precisione dovremo aggiungere anche un Guido Trivulzio è stato un patriota vissuto lungo quasi tutto il 1800.

 

I titoli di certo non gli mancavano: Marchese, Patrizio Milanese, Consignore della Calciana Inferiore, solo per citarne alcuni; facile intuire che non ebbe un’infanzia difficile e che approfittò dell’agiatezza per viaggiare.

Dopo essersi iscritto alla carboneria, partecipò all”insurrezione degli anni ’20: si recò in Piemonte per convincere Carlo Alberto ad entrare in Lombardia.

Il 4 dicembre 1821 venne arrestato e due anni dopo durante un interrogatorio rivelò alcune cose importanti ai danni di Federico Confalonieri; condannato a morte, la pena venne commutata in 20 anni di carcere che scontò prima nei pressi di Brno e poi a Gradisca e Lubiana. Solo nel 1840 riuscì a tornare in Lombardia.

Dopo le Cinque Giornate riprese a fare politica e vista la situazione ed i suoi trascorsi si rifugiò in Svizzera ed in seguito a Parigi dove conobbe Daniele Manin. Tornato a Torino, fondò la Società Nazionale e ne divenne presidente proprio dopo Manin nel 1857.

Nel 1860 venne nominato senatore; Cavour lo fece nominare prodittatore a Napoli dopo che Garibaldi fu entrato in città. E proprio con Garibaldi ebbe da discutere per l’annessione, a suo parare, immediata delle Due Sicilie nel Regno di Sardegna.

Divenuto prefetto di Palermo, tenne la carica fino alla destituzione da parte del primo ministro Rattazzi e si ritirò a vita privata.

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