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Ludovica Torelli, contessa di Guastalla

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Ludovica Torelli è stata una figura di spicco nella società italiana del Rinascimento, nota per la sua generosità e dedizione alla beneficenza. Nata a Guastalla, Ludovica ereditò il titolo di contessa di Guastalla alla morte del padre nel 1522. La sua vita fu segnata da tragedie personali, tra cui la perdita prematura del marito Ludovico Stanga e del figlio Achille, nonché da tentativi di assassinio orditi dai parenti desiderosi di impadronirsi dei suoi beni.

Avvicinatasi alla religione, Ludovica assunse il nome di Paola alias Ludovica e si dedicò alla beneficenza sotto la guida spirituale di Fra Battista da Crema e successivamente di Antonio Maria Zaccaria. Fondò diverse istituzioni caritative a Milano, tra cui un ricovero per ex-prostitute nel 1533 e un monastero di Angeliche nel 1534, insieme al collegio dei Barnabiti e dei Maritati di San Paolo.

Ludovica Torelli, contessa di Guastalla

Nel 1539, vendette la contea di Guastalla per più di 22.000 scudi d’oro e utilizzò i proventi per fondare il Collegio della Guastalla a Milano. Questo istituto educativo accoglieva ragazze nobili ma prive di mezzi, offrendo loro educazione e una dote per il matrimonio. Ludovica Torelli supervisionò personalmente la costruzione del collegio, completato nel 1557, e si assicurò che le sue disposizioni fossero rispettate anche dopo la sua morte.

Dopo aver completato il collegio, Ludovica si dedicò alla fondazione di un nuovo istituto religioso, il Collegio di Verginelle, presso la Chiesa di San Barnaba a Milano. Qui, Ludovica Torelli si impegnò a creare un ambiente accogliente e formativo per le giovani, fornendo loro un’educazione completa e un sostegno morale.

Ludovica Torelli morì nel 1569, ma il suo ricco lascito spirituale e benefico continuò a influenzare la società milanese. Il Collegio della Guastalla fu trasferito a Monza nel 1936, dove continua a svolgere la sua funzione educativa. La Fondazione Collegio della Guastalla Onlus prosegue l’opera di Ludovica Torelli a Binasco, mantenendo vivo il suo spirito di carità e dedizione alla formazione delle giovani generazioni.

Porta della Meraviglia, una meraviglia per davvero!

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Camminando lungo via Francesco Sforza, nei pressi del celebre Giardino della Guastalla, ci si imbatte nei resti di un suggestivo varco barocco: la Porta della Meraviglia di Milano. Oggi chiusa al transito, un tempo rivestiva un ruolo di grande importanza. Sebbene possa sfuggire alla vista di molti, un’attenta osservazione rivela un autentico gioiello dall’aura quasi magica.

La struttura, realizzata in mattoni con un imponente arco e gradoni di accesso in marmo e pietra, incarna l’eleganza tipica dell’arte barocca. È un’icona di tale movimento artistico, che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia culturale di Milano.

Per comprendere appieno la sua storia, è necessario fare un viaggio nel tempo fino all’epoca dell’Ospedale Maggiore, che sorgeva in questa area fin dal 1456. L’ospedale era dotato di un cimitero ubicato nell’edificio di via Festa del Perdono, attualmente sede dell’Università degli Studi di Milano. Tuttavia, questo cimitero, verso la fine del XVII secolo, fu giudicato inadatto per le esigenze igieniche dell’ospedale, spingendo così alla creazione di un nuovo luogo di sepoltura.

porta della meraviglia
porta della meraviglia

Porta della Meraviglia, una meraviglia per davvero!

Nacque così il “Cimitero dei Nuovi Sepolcri“, oggi conosciuto come la suggestiva Rotonda della Besana. Questo nuovo cimitero, operativo dal 1697 al 1792, vide la costruzione della Porta della Meraviglia nel 1691, con l’obiettivo di agevolare il trasporto delle salme dall’ospedale al cimitero.

Per facilitare il passaggio del personale infermieristico e sanitario, fu eretto anche il Ponte dell’Annunciata, che attraversava il Naviglio interno. Tuttavia, nel 1930, il ponte fu demolito per la copertura delle acque, mentre la Porta della Meraviglia fu risparmiata.

Il nome “Porta della Meraviglia” è stato attribuito relativamente di recente, in virtù della sua straordinaria bellezza. Oggi, purtroppo, la sua importanza può essere trascurata da chi vi passa accanto distrattamente. Tuttavia, basta sollevare lo sguardo per ammirare la magnifica struttura, capace di lasciare senza parole chiunque vi posasse lo sguardo.

porta della meraviglia
porta della meraviglia

Cesano Boscone, a due passi da Milano

Cesano Boscone, località situata a sud ovest di Milano, affonda le sue radici nell’antica epoca romana. Il suo nome potrebbe derivare da “Caesius” o “Cassianus“, veterani delle campagne militari che ricevettero terreni in questa zona. L’aggiunta “Boscone” probabilmente si riferisce alla presenza di boschi circostanti.

Uno dei punti focali della storia di Cesano Boscone è la Chiesa di San Giovanni Battista, la cui fondazione risale al VI secolo, secondo l’ipotesi che la regina Teodolinda abbia contribuito alla sua creazione dopo la sua conversione al Cristianesimo. La chiesa è stata oggetto di numerosi scavi archeologici che hanno portato alla luce una necropoli e reperti di epoche diverse, confermando la sua antica origine romana.

La storia documentata di Cesano Boscone inizia nel XIII secolo, quando viene menzionato come comune. Durante il medioevo, era un importante centro religioso, capopieve di 32 parrocchie e sede di mercato. Tuttavia, nel corso dei secoli, ha subìto una progressiva diminuzione demografica, accentuata dalla peste del 1629-1630 e dalle successive epidemie.

Durante il dominio asburgico, la popolazione diminuì ulteriormente, mentre sotto Napoleone il comune venne privato della pieve, conglobato a Muggiano e annesso a Baggio. Dopo la restaurazione del 1816, iniziò un lento ma costante ripopolamento.

Cesano Boscone, un comune che ha mantenuto la sua identità

La storia di Cesano Boscone è riflessa in luoghi come la Parrocchia di San Giovanni Battista  o l’Ospizio Sacra Famiglia, fondato per fornire assistenza psichiatrica alla popolazione. Nella chiesa di San Giovanni Battista sono conservati preziosi reperti di epoca romana e antichi arredi. Questi luoghi non solo rappresentano il passato del comune, ma anche la sua vivace comunità religiosa e culturale.

Negli ultimi decenni, Cesano Boscone ha conosciuto una crescita costante della popolazione e uno sviluppo urbano significativo. Nuove costruzioni, come il complesso parrocchiale di Sant’Ireneo, testimoniano la modernizzazione e l’espansione del comune.

Nonostante le sfide, Cesano Boscone ha mantenuto la sua identità e ha visto una costante crescita demografica, diventando un importante centro abitato alle porte di Milano.

Cesano Boscone
Cesano Boscone

Una notte in Villa Sormani: un’esperienza unica nel cuore della Brianza

Sabato 4 maggio 2024, dalle 19:00 alle 24:00, Villa Sormani Marzorati Uva aprirà al pubblico per una serata indimenticabile.  L’evento, intitolato “Una notte in Villa Sormani” è organizzato dall’associazione Eden di Merate ed è patrocinato dal comune di Missaglia (Lc).

Durante la serata, i partecipanti avranno l’opportunità di esplorare gli interni della villa e partecipare alle visite guidate. Attraverso i racconti del Conte Alberto Uva potranno immergersi nella storia e nei segreti di questo luogo affascinante.

Una notte in Villa Sormani: un’esperienza unica

Tra una visita e l’altra, nel parco della villa, avranno l’opportunità di gustare drink e specialità culinarie locali, socializzando in un’atmosfera unica. Saranno presenti anche artisti locali che si esibiranno con performances dal vivo o si faranno conoscere attraverso le loro opere, proiezioni e tanto altro.

Per partecipare bisogna accreditarsi sul sito https://www.ass-eden.it nella piattaforma dedicata. Al cancello della villa verranno controllate le prenotazioni ed emessi i biglietti di ingresso.

Tutto ciò è reso possibile grazie all’impegno dell’associazione Eden, un’organizzazione no-profit nata dalla passione di giovani che desiderano valorizzare il patrimonio artistico e culturale lombardo. Eden si impegna a curare ogni dettaglio, offrendo esperienze innovative e coinvolgenti nel rispetto delle nuove direttive regionali e dell’Agenda 2030 europea.

Una notte in Villa Sormani” offre un’esperienza senza eguali, in cui il passato prende vita e il futuro si fa luminoso e promettente. Sarà una serata all’insegna della bellezza e della cultura. Da non perdere!

Una notte in Villa Sormani
Una notte in Villa Sormani

Tutti sul campanile!

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Il campanile della Basilica di San Vittore al Corpo apre le porte ai visitatori.
Sarà possibile ammirare il panorama milanese da un punto di osservazione particolarissimo e vedere da vicino le campane e i meccanismi per il loro suono manuale.

Il campanile della Basilica di San Vittore,l’unico campanile visitabile di Milano, è stato restaurato dalla parrocchia secondo criteri filologici che hanno riportato integralmente la possibilità del suono manuale delle campane con le corde e con la tastiera.

I campanari volontari che prestano servizio nella basilica accompagneranno, a piccoli gruppi, i visitatori sulla torre fino alla cella campanaria e daranno alcune dimostrazioni di suono con le campane secondo la tecnica del “suono ambrosiano” tipica della nostra diocesi e nata a cavallo tra il XVII e il XVIII secolo, differenziandosi, con particolari accorgimenti tecnici, dal semplice dondolio della campana e andando a creare delle prassi musicali ben precise.

Tale occasione è anche un’opportunità per conoscere l’area di San Vittore la quale ospitava, sin dal IV secolo, alcune basiliche sepolcrali paleocristiane e il Mausoleo imperiale.
Dell’antico Mausoleo, a pianta ottagonale con nicchie semicircolari, sono visibili i resti sotto il sagrato della basilica.

La chiesa, progettata da Vincenzo Seregni nel 1533, venne completata in seguito, seppur con la facciata rimasta incompiuta, col contributo di Pellegrino Tibaldi, Martino Bassi e Galeazzo Alessi.

All’interno si possono ammirare lo straordinario coro ligneo, la cupola con gli splendidi angeli musicanti affrescati nel 1617 dal Moncalvo, la cappella Arese aggiunta nel 1669 da Girolamo Quadrio e le tele di Camillo Procaccini, Francesco Cairo, Daniele Crespi e Ambrogio Figino.

Sabato 4 maggio 2024
Dalle 14:30 alle 16:45 visite guidate al campanile ‐ Ingresso libero.

Casa dei Grifi, che gioiello!

La Casa dei Grifi a Milano era la dimora della prestigiosa casata dei Grifi, noti anche come Griffi o Grifo, che operavano come appaltatori della riscossione delle gabelle sotto il dominio degli Sforza.

Originariamente una famiglia mercantile, i Grifi contarono fra i loro membri influenti intellettuali della corte sforzesca, tra cui Leonardo, arcivescovo di Benevento e autore di poemi, e il fratello Ambrogio, archiatra di Ludovico il Moro, il cui sepolcro è custodito nella cappella di San Pietro in Gessate.

La costruzione del palazzo iniziò alla fine del Quattrocento e fu completata nel secolo successivo, caratterizzandosi per lo stile post-bramantesco. Nel corso dei secoli, l’edificio ha vissuto diverse vicissitudini, tra cui essere adibito nell’Ottocento all’Albergo Gran Parigi, punto di partenza della diligenza per Pavia. Nonostante le trasformazioni, conserva uno dei cortili rinascimentali meglio conservati di Milano.

Casa dei Grifi, che gioiello!

Il cortile rettangolare presenta un portico su tre lati, con arcate a tutto sesto in cotto sostenute da colonne in granito, adornate con capitelli compositi e stemmi dei Grifi raffiguranti un grifo rampante. Le volte a vela sono decorate con grottesche su fondo blu, mentre tra gli archi sono inseriti medaglioni raffiguranti imperatori e condottieri, e teste leonine. Soluzioni angolari originali includono teste a tutto tondo, forse opera della bottega di Benedetto Briosco.

Oggi la Casa dei Grifi è un palazzo residenziale che conserva il suo fascino storico, rimanendo un esempio di grande qualità architettonica e testimonianza delle influenze artistiche e culturali che hanno caratterizzato la Milano rinascimentale e post-bramantesca.