Gessate. Siamo nel territorio della Martesana, zona nord est di Milano. Sulle sue origini non c’è nulla di certo. Potrebbero risalire al III secolo a.C. quando i Galli Gessati si stabilirono nell’area compresa tra l’Adda e il Lambro. Un primo documento scritto dove viene menzionata Glassiate risale al IX secolo. Vi è poi una pergamena dell’anno 957, dove vengono nominati la chiesa di San Pietro in Gessate e il castello, costruito dai feudatari germanici.
Il successivo arrivo di importanti ordini religiosi, come i Benedettini di Chiaravalle e i monaci di San Simpliciano di Milano, permise uno sviluppo agricolo ed economico consistente. Nel 1679 i monaci donarono alla comunità la reliquia di San Mauro Abate, protettore degli ammalati.
Nella prima metà del ‘500 Gessate fu sul punto di scomparire a causa di un importante calo demografico causato da pestilenze, carestie e guerre. Con la dominazione spagnola Gessate andò incontro ad una nuova rinascita.
Alla fine del ‘700 vennero costruite alcune ville usate come luogo di villeggiatura da nobili famiglie milanesi tra cui la più nota è Villa Beccaria Lattuada. Qui vennero ospitate figure illustri tra cui Cesare Beccaria, Alessandro Manzoni, Cesare Cantù e Massimo d’Azeglio.
In via Badia troviamo Villa Daccò, con il suo grande giardino all’inglese. Al suo interno vi è un bel salone d’onore con un camino in marmo rosa e un pavimento originale in cotto bicolore. Costruita nel 1835 dalla famiglia Daccò, facente parte del ramo della famiglia Beccaria, oggi è di proprietà del Comune.
Spostandoci di poco arriviamo in via Roma dove si trova la Chiesa dell’Addolorata, che viene menzionata per la prima volta in un documento del 917. Per lungo tempo è stata il luogo di culto più importante di Gessate. Di fattura barocca e neoclassica al suo interno si trova un dipinto della Crocifissione del XVI secolo.
La chiesa parrocchiale dei SS. Pietro e Paolo è di recente costruzione (1913-1916) ed è in via della Chiesa. Custodisce un dipinto della Pentecoste di Antonio Campi del 1580 e un quadro de l’Incredulità di San Tommaso di Bernardino Campi. Vi è, inoltre, una statua lignea, del 1670, della Madonna del Rosario col Bambino.
Ogni anno, nella prima domenica di ottobre, si svolge la Sagra della Paciarela, la tradizionale torta campagnola. Durante la sagra vi è una manifestazione storica, con una sfilata per le vie del paese in costumi seicenteschi, e il Palio del Pane, dove i ragazzi, facenti parte di diverse fazioni, si sfidano in una staffetta radunando nel più breve tempo possibile gli ingredienti necessari per la preparazione del pane.
Al vincitore spetta un quadro dipinto da un artista gessatese.
