Spesso ci si passa davanti in fretta, senza fermarsi. Eppure San Pietro in Gessate, a pochi passi da San Babila e di fronte al Palazzo di Giustizia, custodisce alcuni dei più straordinari capolavori del Rinascimento lombardo.
Fondata nel 1447 e attribuita a Guiniforte Solari o al figlio Pietro Antonio, la chiesa ha vissuto nei secoli numerosi rimaneggiamenti. La facciata attuale è del 1912, opera di Diego Brioschi, che mantenne solo il portale centrale; il campanile barocco del 1640 fu invece abbassato e rifatto nel Novecento.

Architettura e chiostro
L’edificio si sviluppa con tre navate coperte da volte a crociera ogivali, affiancate da cappelle poligonali. L’architettura unisce tradizione gotica e innovazioni rinascimentali: al posto dei pilastri a fascio troviamo infatti eleganti colonne corinzie in granito.
Il chiostro conserva colonne con capitelli dorici non classici, un dettaglio che sottolinea l’originalità del complesso.
San Pietro in Gessate e il Rinascimento lombardo
All’interno si trova una collezione unica di opere pittoriche del Rinascimento lombardo:
la cappella Grifi, affrescata da Bernardino Butinone e Bernardo Zenale con le spettacolari Storie di Sant’Ambrogio;
cappelle affrescate da Giovanni Donato Montorfano;
un affresco del Bergognone (1514) con il Funerale di San Martino, oggi purtroppo in precarie condizioni conservative.

La tomba di Ambrogio Grifi
Nella cappella Grifi si trova anche una delle opere più impressionanti della scultura lombarda: la statua tombale di Ambrogio Grifi, medico di corte e protonotario apostolico, scolpita da Benedetto Briosco. Il realismo con cui è raffigurato il cadavere colpisce ancora oggi per la sua forza evocativa.
Una visita da non perdere
San Pietro in Gessate è una chiesa che unisce bellezza architettonica, arte rinascimentale e spiritualità. Facilmente raggiungibile a piedi da San Babila o con i tram del centro, è una tappa consigliata per chi vuole scoprire un volto meno conosciuto ma affascinante di Milano.

San Pietro in Gessate

