Fase 2: è arrivato il momento

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fase 2
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Fase due: non so voi ma questa mattina mi sono accorto che qualche cosa di diverso rispetto alle scorse settimane in effetti c’è.

Premetto subito che non ho esigenze di spostamento e che non vivo in centro ma nella periferia ovest della città. Anche io come certamente tanti altri, ho avuto modo di vedere foto e video della situazione sulle metropolitane, mezzi pubblici ed ovviamente anche qualche immagine di quelli definiti i punti critici ovvero stazioni.

La situazione anche dalle parole delle istituzioni sembra sotto controllo per fortuna, ma la sensazione che in effetti qualche cosa di diverso, qualche movimento in più in effetti ci sia lo noto non guardando ma ascoltando

Stamattina infatti i suoni a cui ormai confesso mi ero abituato, hanno lasciato il posto a quelli che da qualche settimana, diciamo un paio di mesi circa, non sentivo più. Il rumore delle auto, così come quello dei lavori edili (a pochi passi c’è un cantiere fermo da diverso tempo) a cui aggiungere un po’ di voci finalmente non soffocate dalle mura domestiche, hanno preso il posto del canto dei fringuelli appollaiati di fronte alla finestra.

Potrei definire tutto questo un ritorno a quella normalità che per tanti giorni abbiamo invocato e che in cuore nostro sappiamo essere ancora molto lontana (o come dicono in tanti solo un ricordo). Devo però essere sincero soprattutto con me stesso: non so se questo ritrovato suono cittadino, mi sia mancato così tanto; certo tutto quello che sottintende il traffico significa che le cose stanno andando bene e quindi la gente ha modo di uscire per lavorare, ma tutto sommato la quiete della natura aveva davvero il suo perché.

Sarebbe bello evidentemente riuscire ad avere quella via di mezzo che spesso nella realtà è poco più che un sogno.

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