lunedì,12 Maggio,2025
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Sarnico: dove il lago incontra la storia e il Liberty si prende una vacanza

Se la vita vi sembra piatta, è tempo di mettere in agenda un weekend a Sarnico. No, non è una nuova serie Netflix, ma una destinazione reale — e anche piuttosto scenografica — affacciata con grazia sul lago d’Iseo, proprio lì dove il lago saluta e si fa fiume Oglio. E se vi state chiedendo se valga davvero la pena, sappiate che la risposta è: sì, e magari anche con un bel gelato in mano mentre si passeggia nella Contrada.

Un tuffo nella storia (senza bagnarsi)

Le radici di Sarnico affondano in tempi antichi, anzi, antichissimi: pensate che i primi insediamenti umani si trovavano su palafitte direttamente sul lago. Già nel lontano 862, Sarnico faceva parlare di sé grazie a Ludovico II che autorizzava i monasteri bresciani alla pesca. E no, non si pescavano follower, ma veri pesci. Col tempo, questo borgo ha attraversato le epoche senza mai perdere il fascino e la posizione strategica: un ponte naturale tra la sponda bergamasca e quella bresciana del Sebino, tanto da meritarsi il titolo di capoluogo del Sebino Meridionale.

Nel Medioevo, mentre le città vicine si accapigliavano tra guelfi e ghibellini, qui si costruivano torri, castelli e monasteri. Più avanti, sotto la Serenissima, Sarnico brillò per importanza commerciale e divenne Contea della Valcalepio. E poi ci fu quel guizzo risorgimentale nel 1862, con i cosiddetti “fatti di Sarnico”: un tentativo (non riuscito, ma comunque suggestivo) di ribellione contro gli Austriaci, promosso da un centinaio di ribelli  guidati dal patriota certo Francesco Nullo (non esattamente un signor nessuno)  e appoggiato da Garibaldi. Anche se non è finita come nei libri di scuola, il coraggio resta.

Liberty, amore a prima vista

Parliamo di fascino, e parliamo di Liberty. A Sarnico l’architetto milanese Giuseppe Sommaruga ha lasciato il segno — e che segno! Le ville della famiglia Faccanoni sono un vero itinerario artistico: Villa Giuseppe Faccanoni, con quel cancello in ferro battuto che sembra uscito da un film di Tim Burton, è uno degli esempi più pregiati del Liberty lombardo. Poi ci sono Villa Luigi Faccanoni con la sua torre medicea e Villa Pietro Faccanoni (oggi Villa Passeri) con decorazioni floreali da perderci gli occhi.

Anche l’asilo comunale e Villa Surre portano la firma di Sommaruga, tanto che viene da pensare che quest’uomo abbia avuto una cotta per Sarnico — e, onestamente, come dargli torto?

Sarnico - Villa Giuseppe Faccanoni. Foto da Proloco Sarnico
Sarnico – Villa Giuseppe Faccanoni. Foto da Proloco Sarnico

Contrada: la passeggiata perfetta

Se amate i centri storici con personalità, la Contrada fa per voi. È il cuore medievale della cittadina, con la sua struttura a semicerchio e l’anima tutta da esplorare: portali antichi, viuzze strette, archi, case robuste come si usava un tempo. In via San Paolo, tra un palazzo e un affresco, si trova la Pinacoteca Gianni Bellini, ricca di opere del XVI-XVIII secolo, tra cui un Crocifisso fiorentino datato 1543. Poco più avanti, la Chiesa di San Paolo e la Torre dell’Orologio vi aspettano per un selfie a base di storia.

Eventi, vino e… vento!

Sarnico sa anche divertirsi. Da giugno ad agosto si anima con eventi come La Sarneghera, corsa podistica dal nome ispirato al temibile vento locale (attenzione ai capelli!), oppure il celebre Sarnico Busker Festival, dove artisti di strada trasformano ogni angolo in palcoscenico. E per gli amanti del vino? “Un Lago diVino” fa incontrare il Sebino con l’enologia, in un brindisi lungo le rive.

E poi c’è lei, la mitica Sarneghéra: non è una signora elegante in ghingheri, ma una burrasca rapida e intensa che si scatena da aprile a settembre e che ha un nome tutto suo, come ogni personaggio degno di nota.

Una bandiera… arancione

Non è solo una questione di estetica: il Touring Club Italiano ha conferito a Sarnico la Bandiera Arancione, premio che certifica l’eccellenza turistica dei borghi italiani. Un riconoscimento meritato per un luogo che sa custodire il passato e accogliere il presente con gusto e leggerezza.

Sapevate che è proprio qui che, nel 1842, Pietro Riva cominciò a costruire le mitiche imbarcazioni che oggi solcano mari e riviste di lusso? Sarnico è anche questo: un mix di artigianato e classe che ha fatto scuola nel mondo.

In conclusione: è ora di (ri)scoprire Sarnico

Sarnico non ha bisogno di urlare per farsi notare. Basta una passeggiata sul lungolago, un tramonto tra le case Liberty o una visita al Museo Civico nel quattrocentesco Palazzo Gervasoni per capire che qui ogni pietra ha qualcosa da raccontare.

Con la sua anima doppia – romantica e ribelle, storica e moderna – Sarnico è una destinazione che sorprende e conquista. Non sarà una metropoli, ma ha tutto per diventare il vostro nuovo posto del cuore. Magari non lo direte a tutti, per tenerla solo per voi. Ma noi vi abbiamo avvisati: qui il lago non è solo uno specchio d’acqua, è un riflesso di bellezza.

Sarnico - Pinacoteca Gianni Bellini. Foto da Iseo Lake Franciacorta News
Sarnico – Pinacoteca Gianni Bellini. Foto da Iseo Lake Franciacorta News

 

 

Papa Leone XIV: Agostino e l’incontro decisivo a Milano

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Papa Leone XIV, Sant’Agostino e il legame profondo con Milano

Con l’elezione di Papa Leone XIV, nome scelto dal cardinale statunitense Robert Francis Prevost, torna alla ribalta una figura cardine della storia cristiana: Sant’Agostino. Il nuovo pontefice, infatti, appartiene all’Ordine di Sant’Agostino, che abbracciò nel 1981. Ma per comprendere davvero la portata di questa eredità spirituale, è necessario fare un salto nel tempo. E, come spesso accade, il cuore della storia ci porta a Milano.

Milano, anno 384: il giovane Agostino incontra Ambrogio

Aurelio Agostino, nato a Tagaste (nell’attuale Algeria), giunse a Milano nel 384 d.C., all’età di 30 anni. Insegnava retorica, ma era soprattutto un uomo inquieto, alla ricerca della verità. Era ancora legato alla filosofia manichea e diffidente nei confronti del cristianesimo.

Eppure, qualcosa cambiò radicalmente quando incontrò Sant’Ambrogio, allora vescovo di Milano. Agostino rimase colpito dalla sua profondità, dalla forza del suo pensiero e dalla coerenza tra parola e vita. Iniziò a frequentarne le predicazioni e, con il tempo, a confrontarsi con la dottrina cristiana.

Da dubbioso a credente: la svolta spirituale

Il percorso non fu immediato, ma determinante. Agostino comprese, anche grazie ad Ambrogio, che la Verità non è un oggetto da possedere, come pensava nella sua formazione retorica e filosofica, ma un Soggetto vivo e personale, come viene presentato nei Vangeli.

Fu questo nuovo sguardo a trasformare la sua visione del mondo e a spingerlo verso la fede cristiana. Nell’anno 387, durante la Veglia Pasquale, Agostino ricevette il battesimo dalle mani di Ambrogio, nella cattedrale di Milano, insieme al figlio Adeodato e all’amico Alipio.

Da Milano al mondo

Questo episodio milanese non fu solo una tappa della biografia di Agostino, ma il punto di svolta che avrebbe dato origine a una delle menti più influenti della cristianità. Il suo pensiero, un ponte tra la filosofia platonica e la rivelazione cristiana, è alla base di buona parte della teologia occidentale.

Oggi, con l’elezione di Papa Leone XIV, questa storia torna attuale. Il filo spirituale che unisce Sant’Ambrogio, Sant’Agostino e Milano si allunga fino a Roma, sede del pontificato, dove un successore di Pietro abbraccia il nome e il carisma di Agostino.

Milano, crocevia di conversioni e visioni

Lontano dalle cronache quotidiane, questo legame ci ricorda che Milano non è solo una città di moda e finanza, ma anche un luogo di profonde trasformazioni interiori. Qui, nel silenzio delle basiliche e nella parola di un vescovo, Agostino scoprì la Verità.
E oggi, mentre un papa agostiniano sale al soglio pontificio, possiamo ancora una volta dire con orgoglio: tutto è cominciato a Milano.

 

Coin di corso Vercelli: addio allo storico negozio, arrivano appartamenti di lusso

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Dopo oltre sei decenni di attività, la storica sede Coin di corso Vercelli a Milano chiude definitivamente. Il grande magazzino, simbolo dello shopping milanese sin dagli anni Sessanta, cede il passo a un nuovo progetto immobiliare di alto profilo. Al suo posto sorgeranno esclusive residenze di lusso, firmate dal gruppo di investimenti Maghen Capital, che ha acquistato l’immobile per 33 milioni di euro.

Un progetto di riqualificazione urbana nel cuore di Milano

L’edificio, situato in una delle arterie commerciali più rinomate della città, verrà completamente trasformato. Con una superficie di circa 5.000 metri quadrati distribuiti su sei piani fuori terra e un piano interrato, la nuova destinazione residenziale punterà a un pubblico alto spendente. Sono previsti appartamenti di lusso, ampi terrazzi, parcheggi privati e spazi comuni progettati con attenzione al comfort e allo stile contemporaneo.

Secondo Michael Meghnagi, amministratore delegato di Maghen Capital, l’intervento si inserisce in una più ampia strategia del gruppo, che mira a valorizzare il patrimonio immobiliare milanese attraverso operazioni di rigenerazione urbana mirate alle esigenze della clientela più esigente. Il trend è chiaro: il mercato immobiliare di Milano guarda sempre più al residenziale premium, con una crescente domanda di abitazioni esclusive in zone centrali e servite.

La chiusura della Coin e la crisi del gruppo

La chiusura del punto vendita di corso Vercelli si inserisce nel più ampio contesto di risanamento del gruppo Coin, storica insegna del retail italiano, oggi in difficoltà. Nel 2023, l’azienda registrava un’esposizione debitoria superiore ai 234 milioni di euro. Per far fronte alla crisi, è stata creata una cordata di salvataggio che coinvolge imprenditori privati, tra cui Marco Marchi (già azionista del brand Liu Jo tramite Mia Srl), e Invitalia, l’agenzia nazionale per lo sviluppo che ha investito 10 milioni di euro nel piano di rilancio.

Il futuro di corso Vercelli: il lusso prende il posto della grande distribuzione

Con questo intervento, corso Vercelli cambia volto: da polo commerciale storico a zona residenziale di pregio. Pur mantenendo la sua vocazione urbana e vivace, l’area si apre a un nuovo modo di abitare la città, in linea con l’evoluzione urbanistica di Milano, che sempre più spesso vede il recupero di edifici iconici a favore del living di lusso.

La trasformazione dell’ex Coin non è solo una questione immobiliare, ma rappresenta anche uno specchio del cambiamento: Milano si rinnova, si reinventa, e lo fa puntando sull’eccellenza, sull’abitare di qualità e sulla valorizzazione del suo territorio urbano.

Jago a Milano: alla Pinacoteca Ambrosiana “Natura Morta” dialoga con Caravaggio

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Jago a Milano: alla Pinacoteca Ambrosiana “Natura Morta” dialoga con Caravaggio

Dal 8 maggio al 4 novembre 2025, la Pinacoteca Ambrosiana di Milano ospita nella Sala 1 un’esposizione imperdibile: “Natura Morta”, opera dello scultore contemporaneo Jago, in dialogo diretto con uno dei capolavori più iconici del Seicento italiano, la Canestra di frutta di Caravaggio.

Jago a Milano: un confronto potente tra passato e presente

Curata da Maria Teresa Benedetti, la mostra propone una riflessione profonda e provocatoria sulla fragilità della vita e sulla trasformazione del concetto di “natura morta”. Se nel dipinto di Caravaggio la frutta matura rappresenta la bellezza destinata a sfiorire, l’opera di Jago sposta il centro della riflessione su ciò che popola la nostra contemporaneità: armi da fuoco, pistole, fucili e mitragliatori, raccolti in un cesto che richiama volutamente la celebre canestra seicentesca.

Una “canestra” del nostro tempo

Il risultato è un’opera di grande impatto visivo ed emotivo. La “canestra d’armi” di Jago è simbolo di una realtà contaminata dalla violenza, dalla serialità della produzione industriale e da oggetti che, pur nella loro banalizzazione quotidiana, restano strumenti di morte. Un contrasto forte con la delicatezza e la caducità della natura rappresentata nel dipinto caravaggesco.

Jago a Milano: Arte, riflessione e attualità

“Natura Morta” non è solo una mostra d’arte: è un invito a riflettere su ciò che oggi consideriamo “naturale” nella nostra vita. Attraverso un linguaggio scultoreo crudo ma diretto, Jago riesce a far dialogare il passato e il presente, creando un cortocircuito visivo che interroga chi guarda. Una tappa fondamentale per chi ama l’arte contemporanea, la scultura e i grandi maestri italiani.

📍 Dove: Sala 1, Pinacoteca Ambrosiana, Milano
📅 Quando: dall’8 maggio al 4 novembre 2025
🎟️ Mostra compresa nel biglietto di ingresso

Certosa District si accende di musica: tre concerti imperdibili con Piano City 2025

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Dai grandi classici della musica pop e rock internazionale ai Beatles in piano solo, fino alla musica italiana, con un percorso monografico su Luigi Tenco: domenica 25 maggio torna al Milano Certosa District l’appuntamento con Piano City Milano 2025.

Tre i concerti – in programma alle ore 12.00, 17.00 e 18.00 con ingresso libero e gratuito – che vedranno esibirsi Danilo Remo Venturoli nel nuovo cortile de Il Pennellificio (Via Varesina 177), mentre Laura Fedele e Fabrizio Grecchi animeranno gli spazi de La Forgiatura (Via Varesina 162), entrambi luoghi simbolo del “distretto dei talenti”.

 La collaborazione, ormai consolidata da anni, con il festival musicale milanese diffuso, si rinnova quest’anno con una nuova proposta. Milano Certosa District presenta infatti un programma di eventi musicali diversificati e di alto livello, pensato per coinvolgere non solo gli abitanti del distretto, ma anche un pubblico più ampio, desideroso di scoprire questa zona della città in continua trasformazione. I concerti promossi da Milano Certosa District mirano a promuovere un quartiere sempre più dinamico e vivace, dove storia, sostenibilità e benessere collettivo si incontrano.

Ad aprire la giornata musicale del 25 maggio alle ore 12 nel cortile de Il Pennellificio sarà Danilo Remo Venturoli, importante interprete jazz che renderà omaggio a Luigi Tenco con una selezione di brani del grande cantautore piemontese.

Alle ore 17.00 si esibirà invece presso La Forgiatura la jazzista Laura Fedele, che proporrà̀ un programma speciale in cui classici della musica pop e rock internazionale verranno rivisitati nello stile personale della pianista, in una raffinata chiave jazz.

A chiusura della giornata, alle ore 18.00 sempre negli spazi de La Forgiatura sarà la volta di Fabrizio Grecchi, il massimo esperto dei Beatles in versione pianoforte, che presenterà Beatles Piano Solo, un progetto itinerante che comprende le musiche più significative della band di Liverpool nell’anno del sessantesimo anniversario della pubblicazione di Help!.

Ad accogliere e guidare il pubblico tra le varie location, il nuovo sistema di wayfinding e la nuova identità del “distretto dei talenti” a firma dello Studio di progettazione Migliore+Servetto. Il progetto è stato sviluppato attorno ai concetti di partecipazione, multisensorialità e accessibilità, costruendo collegamenti e narrazione a partire dai tre driver del distretto: Food, Music e Arts.

Piano City - Certosa District
Piano City – Certosa District

I tre concerti di PianoCity Milano 2025 al Milano Certosa District

Domenica 25 Maggio ore 12.00 – Danilo Remo Venturoli –Tenco, la canzone italiana

JAZZ

Cortile de Il Pennellificio, Via Varesina 177

Programma: Luigi Tenco: Quando, Mi sono innamorato di te, Vedrai vedrai, Angela, Lontano lontano, Li vidi tornare, Averti tra le braccia, Ho capito che ti amo, Una vita inutile, Il mio regno, Un giorno dopo l’altro

Fabrizio De André: La ballata dell’eroe

Danilo Venturoli nasce e vive a Milano. Ha studiato Improvvisazione Jazz presso la Scuola Civica di Desio con L. Bonafede. Ha spaziato dal Gospel al Teatro Canzone, dal Jazz alla musica elettronica. Fra i suoi lavori, “Nessuna traccia”, ispirato al diario scritto dal nonno in prigionia, e “Quando Cade Un Quadro”, riduzione da “Novecento” di A. Baricco. Ha partecipato a “Musicheparole” di F. Villa. È autore dello spettacolo teatrale “A lezione di jazz”. Nel 2019 ha pubblicato l’album in piano solo “La casa”. Ha partecipato alle ultime tre edizioni di Piano City Milano dedicando i concerti alla “scuola genovese”, a Lucio Dalla e a Vasco Rossi, rivisitando in chiave jazz i rispettivi repertori.

Domenica 25 Maggio ore 17.00 – Laura Fedele – Femminile plurale

POP, ROCK, JAZZ

La Forgiatura, Via Varesina 162

Programma: rivisitazione di alcuni classici della musica pop e rock internazionale, come Suzanne di Leonard Cohen o Lady Jane dei Rolling Stones, in chiave jazz

Laura Fedele è una cantante, pianista, autrice, performer e docente. Ha al suo attivo quattordici album a suo nome, due pubblicazioni didattiche, e un gran numero di concerti in Italia e all’estero.

Ha partecipato a moltissimi festival italiani ed internazionali, tra cui la rassegna “Just like a woman”, nello stesso programma di grandi artisti quali Patty Smith e Dee Dee Bridgewater, ma anche il prestigioso “Jazz and Heritage Festival” di New Orleans e diverse edizioni del “Festival Jazz di Ascona” (CH).

Inoltre, ha partecipato al Premio Tenco e ha tenuto un gran numero di concerti in Italia, Svizzera, Germania. Nel 2010 la pianista ha presentato lo spettacolo teatrale “87 Tasti-Storie di vita e canzoni di Tom Waits”, scritto insieme al regista Jacopo Boschini, che la vede sul palco in un’inedita veste di attrice, oltre che cantante e pianista.

Dal 2018 è protagonista, nonché autrice, dello spettacolo musicale-teatrale “Sola con un cane: canzoni e dissertazioni tragicomiche sulla solitudine”, che la vede sul palco in assolo (voce, piano e monologhi) insieme al suo amato cane Barney. Lo spettacolo va in scena anche allo Zelig di Milano (Dicembre 2018), dove ottiene un grande successo. Dallo spettacolo nasce anche un libro omonimo, di cui Laura è autrice, edito da La vita felice nel 2022.

Nel Dicembre 2020 partecipa al talent su Rai1 The Voice Senior, arrivando in semifinale. Nel corso della sua carriera si è esibita con artisti come Rob Sudduth, Alex Schultz, Scott Hamilton e Scott Barnarth, attuale direttore della Count Basie Orchestra e, tra gli italiani, Giorgio Gaslini, Enrico Intra, Lino Patruno. Ha al suo attivo una lunga carriera didattica, che l’ha portata, dall’87 ad oggi, a collaborare con le migliori scuole di Milano e con il Conservatorio di Como; dal 2006 è docente in canto jazz ai Civici Corsi di Jazz di Milano.

Domenica 25 Maggio, ore 18.00 – Fabrizio Grecchi – Beatles Piano Solo

MUSICHE ORIGINALI, ROCK, POP

La Forgiatura, Via Varesina 162

Programma: Yellow Submarine, Obladi obladà, While My Guitar Gently Weeps, Eleanor Rigby, Come Together, Let It Be

Fabrizio Grecchi è un pianista, compositore e produttore. Nonostante abbia anche sperimentato con musiche originali e musica per il teatro, Fabrizio Grecchi si è specializzato sul repertorio dei Beatles, proponendo le musiche della band di Liverpool nella veste del piano solo. Il suo progetto Beatles Piano Solo ha viaggiato in tutto il mondo, portandolo a partecipare per quattro edizioni alla Beatles Week di Liverpool, esibendosi allo storico Cavern Club. Il suo concerto Beatles Piano Solo è stato replicato in tutta Europa e negli USA e le sue attività e concerti dedicati alla famosa band sono supportati e sostenuti dall’associazione Beatlesiani D’Italia e Associati.

Piano City - Certosa District
Piano City – Certosa District

GIARDÍ illumina le sere milanesi con un menu dinner raffinato e sostenibile

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GIARDÍ, il ristorante plant-based che ha rivoluzionato la scena milanese con la sua cucina gourmet e sostenibile, inaugura l’apertura serale dal giovedì al sabato, dalle 18.30 alle 21.30, arricchendo la proposta con un menu dinner dedicato, che si affianca alle già apprezzate offerte breakfast e lunch.

Il menu dinner di GIARDÍ si distingue per una selezione di piatti innovativi e golosi, pensati per una cena all’insegna del gusto e della convivialità. Tra le novità spiccano gli aperitivi “To share or not to share”, con crunchy fave, tartare di pomodoro con olive e capperi, not-ggets BBQ spicy accompagnati da cavolo bianco marinato alla senape, e focaccia calda al rosmarino con hummus di ceci e olio alle erbe mediterranee.

I piatti principali del dinner esaltano la creatività dello chef G. Tommaso Coppola con proposte come le “Cevapcici”, salsiccette speziate di legumi servite con tzatziki, il “Pulled mushrooms veg” con bun, funghi sfilacciati e salsa tartara homemade, e il cavolfiore arrostito con mix di quinoa, fagioli azuki, lenticchie beluga, melanzane in salsa miso e sesamo. Non mancano le polpette di legumi, patate e broccoli accompagnate da scarola arrosto, insalata, cipolla agrodolce, lamponi e nocciole tostate.

GIARDÍ ora anche di sera: nuovi piatti, stesso amore per il gusto

Tra i grandi classici già amati nelle fasce breakfast e lunch, GIARDÍ conferma il celebre Uao burger con bun alla canapa, cheddar vegetale, BBQ, cavolo viola e patate arrosto al rosmarino con maionese vegana, oltre a piatti come l’hummus di ceci con verdure arrosto, la focaccia calda al rosmarino, e le insalate ricche di semi e verdure di stagione.

La colazione e il pranzo mantengono la loro offerta distintiva, con proposte dolci e salate come la granola homemade, il full English vegano, il “Not avocado toast” e i pan cakes con sciroppo d’acero e frutta fresca, per iniziare la giornata con energia e gusto.

Con questa nuova apertura serale, GIARDÍ conferma la sua missione di portare a Milano
un’esperienza di ristorazione plant-based che unisce sostenibilità, creatività e un ritmo
contemporaneo, offrendo a tutti la possibilità di gustare piatti sani, sorprendenti e dal forte impatto emozionale.

Il ristorante plant-based GIARDì
Il ristorante plant-based GIARDì

GIARDÍ, Via Napo Torriani 3, Milano
Lunedì-martedì-mercoledì, 10:30-15:00
Giovedì-venerdì-sabato, 10:30-15:00 | 18.30-21.30
Domenica 10:00-15:30