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Cesano Boscone, a due passi da Milano

Cesano Boscone, località situata a sud ovest di Milano, affonda le sue radici nell’antica epoca romana. Il suo nome potrebbe derivare da “Caesius” o “Cassianus“, veterani delle campagne militari che ricevettero terreni in questa zona. L’aggiunta “Boscone” probabilmente si riferisce alla presenza di boschi circostanti.

Uno dei punti focali della storia di Cesano Boscone è la Chiesa di San Giovanni Battista, la cui fondazione risale al VI secolo, secondo l’ipotesi che la regina Teodolinda abbia contribuito alla sua creazione dopo la sua conversione al Cristianesimo. La chiesa è stata oggetto di numerosi scavi archeologici che hanno portato alla luce una necropoli e reperti di epoche diverse, confermando la sua antica origine romana.

La storia documentata di Cesano Boscone inizia nel XIII secolo, quando viene menzionato come comune. Durante il medioevo, era un importante centro religioso, capopieve di 32 parrocchie e sede di mercato. Tuttavia, nel corso dei secoli, ha subìto una progressiva diminuzione demografica, accentuata dalla peste del 1629-1630 e dalle successive epidemie.

Durante il dominio asburgico, la popolazione diminuì ulteriormente, mentre sotto Napoleone il comune venne privato della pieve, conglobato a Muggiano e annesso a Baggio. Dopo la restaurazione del 1816, iniziò un lento ma costante ripopolamento.

Cesano Boscone, un comune che ha mantenuto la sua identità

La storia di Cesano Boscone è riflessa in luoghi come la Parrocchia di San Giovanni Battista  o l’Ospizio Sacra Famiglia, fondato per fornire assistenza psichiatrica alla popolazione. Nella chiesa di San Giovanni Battista sono conservati preziosi reperti di epoca romana e antichi arredi. Questi luoghi non solo rappresentano il passato del comune, ma anche la sua vivace comunità religiosa e culturale.

Negli ultimi decenni, Cesano Boscone ha conosciuto una crescita costante della popolazione e uno sviluppo urbano significativo. Nuove costruzioni, come il complesso parrocchiale di Sant’Ireneo, testimoniano la modernizzazione e l’espansione del comune.

Nonostante le sfide, Cesano Boscone ha mantenuto la sua identità e ha visto una costante crescita demografica, diventando un importante centro abitato alle porte di Milano.

Cesano Boscone
Cesano Boscone

Una notte in Villa Sormani: un’esperienza unica nel cuore della Brianza

Sabato 4 maggio 2024, dalle 19:00 alle 24:00, Villa Sormani Marzorati Uva aprirà al pubblico per una serata indimenticabile.  L’evento, intitolato “Una notte in Villa Sormani” è organizzato dall’associazione Eden di Merate ed è patrocinato dal comune di Missaglia (Lc).

Durante la serata, i partecipanti avranno l’opportunità di esplorare gli interni della villa e partecipare alle visite guidate. Attraverso i racconti del Conte Alberto Uva potranno immergersi nella storia e nei segreti di questo luogo affascinante.

Una notte in Villa Sormani: un’esperienza unica

Tra una visita e l’altra, nel parco della villa, avranno l’opportunità di gustare drink e specialità culinarie locali, socializzando in un’atmosfera unica. Saranno presenti anche artisti locali che si esibiranno con performances dal vivo o si faranno conoscere attraverso le loro opere, proiezioni e tanto altro.

Per partecipare bisogna accreditarsi sul sito https://www.ass-eden.it nella piattaforma dedicata. Al cancello della villa verranno controllate le prenotazioni ed emessi i biglietti di ingresso.

Tutto ciò è reso possibile grazie all’impegno dell’associazione Eden, un’organizzazione no-profit nata dalla passione di giovani che desiderano valorizzare il patrimonio artistico e culturale lombardo. Eden si impegna a curare ogni dettaglio, offrendo esperienze innovative e coinvolgenti nel rispetto delle nuove direttive regionali e dell’Agenda 2030 europea.

Una notte in Villa Sormani” offre un’esperienza senza eguali, in cui il passato prende vita e il futuro si fa luminoso e promettente. Sarà una serata all’insegna della bellezza e della cultura. Da non perdere!

Una notte in Villa Sormani
Una notte in Villa Sormani

Tutti sul campanile!

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Il campanile della Basilica di San Vittore al Corpo apre le porte ai visitatori.
Sarà possibile ammirare il panorama milanese da un punto di osservazione particolarissimo e vedere da vicino le campane e i meccanismi per il loro suono manuale.

Il campanile della Basilica di San Vittore,l’unico campanile visitabile di Milano, è stato restaurato dalla parrocchia secondo criteri filologici che hanno riportato integralmente la possibilità del suono manuale delle campane con le corde e con la tastiera.

I campanari volontari che prestano servizio nella basilica accompagneranno, a piccoli gruppi, i visitatori sulla torre fino alla cella campanaria e daranno alcune dimostrazioni di suono con le campane secondo la tecnica del “suono ambrosiano” tipica della nostra diocesi e nata a cavallo tra il XVII e il XVIII secolo, differenziandosi, con particolari accorgimenti tecnici, dal semplice dondolio della campana e andando a creare delle prassi musicali ben precise.

Tale occasione è anche un’opportunità per conoscere l’area di San Vittore la quale ospitava, sin dal IV secolo, alcune basiliche sepolcrali paleocristiane e il Mausoleo imperiale.
Dell’antico Mausoleo, a pianta ottagonale con nicchie semicircolari, sono visibili i resti sotto il sagrato della basilica.

La chiesa, progettata da Vincenzo Seregni nel 1533, venne completata in seguito, seppur con la facciata rimasta incompiuta, col contributo di Pellegrino Tibaldi, Martino Bassi e Galeazzo Alessi.

All’interno si possono ammirare lo straordinario coro ligneo, la cupola con gli splendidi angeli musicanti affrescati nel 1617 dal Moncalvo, la cappella Arese aggiunta nel 1669 da Girolamo Quadrio e le tele di Camillo Procaccini, Francesco Cairo, Daniele Crespi e Ambrogio Figino.

Sabato 4 maggio 2024
Dalle 14:30 alle 16:45 visite guidate al campanile ‐ Ingresso libero.

Casa dei Grifi, che gioiello!

La Casa dei Grifi a Milano era la dimora della prestigiosa casata dei Grifi, noti anche come Griffi o Grifo, che operavano come appaltatori della riscossione delle gabelle sotto il dominio degli Sforza.

Originariamente una famiglia mercantile, i Grifi contarono fra i loro membri influenti intellettuali della corte sforzesca, tra cui Leonardo, arcivescovo di Benevento e autore di poemi, e il fratello Ambrogio, archiatra di Ludovico il Moro, il cui sepolcro è custodito nella cappella di San Pietro in Gessate.

La costruzione del palazzo iniziò alla fine del Quattrocento e fu completata nel secolo successivo, caratterizzandosi per lo stile post-bramantesco. Nel corso dei secoli, l’edificio ha vissuto diverse vicissitudini, tra cui essere adibito nell’Ottocento all’Albergo Gran Parigi, punto di partenza della diligenza per Pavia. Nonostante le trasformazioni, conserva uno dei cortili rinascimentali meglio conservati di Milano.

Casa dei Grifi, che gioiello!

Il cortile rettangolare presenta un portico su tre lati, con arcate a tutto sesto in cotto sostenute da colonne in granito, adornate con capitelli compositi e stemmi dei Grifi raffiguranti un grifo rampante. Le volte a vela sono decorate con grottesche su fondo blu, mentre tra gli archi sono inseriti medaglioni raffiguranti imperatori e condottieri, e teste leonine. Soluzioni angolari originali includono teste a tutto tondo, forse opera della bottega di Benedetto Briosco.

Oggi la Casa dei Grifi è un palazzo residenziale che conserva il suo fascino storico, rimanendo un esempio di grande qualità architettonica e testimonianza delle influenze artistiche e culturali che hanno caratterizzato la Milano rinascimentale e post-bramantesca.

5 cortili nascosti di Milano, li conoscete?

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Cortili nascosti di Milano: ce ne sono? Quanti sono? E soprattutto, dove sono?

Esplorare Milano significa anche scoprire i suoi segreti meglio custoditi: i cortili nascosti, autentiche gemme urbane ricche di storia e fascino. Ce ne sono diversi, ma qui ve ne indico 5, così giusto per farvi “ingolosire” un po’.

  1. Chiostro delle Umiliate: nascosto in via Cappuccio, 7, a pochi passi dalla Basilica di Sant’Ambrogio, questo cortile risalente al Quattrocento porta il nome dalle monache dell’Ordine religioso degli Umiliati. Non sempre aperto al pubblico, offre tour guidati organizzati da associazioni culturali per svelarne i segreti.
  2. Chiostro degli Antoniani: nel cuore della città, in via Sant’Antonio, 5, si trova questo suggestivo chiostro, parte di un antico convento. Un tempo rifugio per coloro che soffrivano del fuoco di Sant’Antonio, oggi ospita le Associazioni Laiche della Chiesa e offre uno scorcio di tranquillità nel caos urbano.
  3. Cortile di Casa Venegoni: un gioiello liberty in via Cosimo del Fante, 16, costruito tra il 1923 e il 1927. Caratterizzato da una torre neoclassica con loggia, nasconde al suo interno un pozzo del Trecento, testimone del suo passato conventuale.
  4. Cortile degli Scultori: situato in via Mac Mahon, 14, questo cortile deve il suo nome agli scultori che lavoravano qui, arricchendo il vicino Cimitero Monumentale. Oggi è un’oasi di verde con alberi rigogliosi, un luogo incantevole da esplorare soprattutto in primavera.
  5. Cortile di Casa Grifi: In via Valpetrosa, 5, si trova questo cortile risalente al Quattrocento, appartenente a una famiglia potente sotto gli Sforza. Caratterizzato da un porticato adornato da affreschi originali, offre uno spaccato della storia milanese.

5 cortili nascosti di Milano, li conoscete?

Esplorare i cortili nascosti di Milano significa immergersi in un viaggio attraverso i secoli, scoprendo le storie e le atmosfere che li rendono così speciali. Da monumenti storici a rifugi tranquilli, ogni cortile è un tesoro da apprezzare e preservare nella vibrante cornice della metropoli milanese.

Gorgonzola, tra storia e gusto

Gorgonzola, rinomato comune della città metropolitana di Milano in Lombardia, è famoso per il suo illustre formaggio. Situato nella regione nord-orientale di Milano lungo il suggestivo Naviglio della Martesana, il comune vanta una storia ricca di eventi e personaggi che ne hanno plasmato l’identità nel corso dei secoli.

Le sue origini affondano nelle antiche vie romane, come la via Gallica che attraversava il territorio, e nei primi documenti risalenti al X secolo che menzionano il nome “Gorgontiola“, poi evoluto in “Gorgonzola”. Nel corso del tempo, questo pittoresco borgo fu teatro di importanti eventi, come la sua adesione alla Lega Lombarda nel 1176, che segnò una svolta nella lotta per l’autonomia dei comuni italiani.

Nel XIII secolo, Gorgonzola era dominio della potente famiglia dei Della Torre, mentre nel 1245, durante gli scontri seguiti alla Pace di Costanza, le forze lombarde dovettero difendere il borgo dagli assalti nemici, culminati con la custodia del principe Enzo, Vicario Imperiale per la Lombardia, nella torre di Gorgonzola, evento storico che ancora risuona nelle pagine della sua cronaca.

Gorgonzola, non solo un gustoso formaggio

Oltre alle sue gesta storiche, il comune vanta anche un ricco patrimonio culturale ed artistico. Tra i suoi monumenti più significativi spicca la Prepositurale dei Santi Gervasio e Protasio, imponente chiesa neoclassica commissionata dal Duca Gian Galeazzo Serbelloni. Non da meno è il suggestivo Santuario della Madonna dell’Aiuto, antica testimonianza di devozione mariana legata alla protezione dalla peste.

La vita culturale del comune è stata arricchita da illustri personaggi, come il maestro di cappella milanese Giovanni Battista Sammartini, ospite frequente della villa Serbelloni lungo il Naviglio della Martesana, e l’abate Parini, testimone di episodi celebri, come lo scontro tra la duchessa e la figlia di Sammartini immortalato ne “Il giorno” di Giuseppe Parini.

E che dire della cucina? Gorgonzola non è solo un nome sulla mappa; è anche il nome di uno dei formaggi più celebrati al mondo. La città è stata la culla di questo formaggio erborinato, famoso per il suo sapore distintivo. Ogni anno, nel mese di settembre, Gorgonzola celebra il suo formaggio con la Sagra Nazionale del Gorgonzola, offrendo degustazioni e assaggi che celebrano l’eccellenza culinaria del territorio.

La musica ha sempre risuonato tra le vie della città, grazie al mecenatismo del Duca Gian Galeazzo Serbelloni, che ha promosso l’arte e la formazione musicale dei giovani talenti locali. La Cappella Musicale di Gorgonzola, fondata nel 1758, continua a tramandare questo ricco patrimonio, arricchendo la vita culturale della città.

Inoltre, Gorgonzola è stata fonte di ispirazione per opere letterarie, come il capitolo XVI de “I Promessi Sposi” di Alessandro Manzoni, che narra la tappa di Renzo Tramaglino in un’osteria locale durante la sua fuga da Milano.

Gorgonzola è molto più di un semplice comune italiano: è un luogo ricco di storia, cultura e sapori autentici, dove il fascino del passato si unisce alla vivacità del presente.

Gorgonzola
Gorgonzola