Buoni propositi? Sì, ma…

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buoni propositi
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Diciamocelo: ogni anno tutti noi nel periodo natalizio facciamo la lista dei buoni propositi per l’anno nuovo in arrivo. Immancabilmente tutti, o quasi, vengono disattesi dopo poche settimane (in alcuni casi, giorni).

Un po’ è dovuto al fatto che chiediamo troppo a noi stessi, spinti dal clima vacanziero: chi non hai mai visto neanche la vetrina di una palestra, si promette che con l’anno nuovo andrà tutti i giorni, due volte nel weekend perchè vuole perdere 25 chili prima dell’estate, quando nel migliore dei casi in passato il massimo che aveva perso erano i due etti delle scarpe che aveva cambiato.

Poi certamente influisce anche il fatto di essere a casa, fuori dalla routine quotidiana, e ci sembra di vedere il mondo con occhi diversi: bastano due ore di ritorno alla normalità che veniamo presi dalla spirale del “solito” e tutto ricomincia esattamente come l’avevamo lasciato il 21 dicembre.

Quindi come fare? Ve lo confesso: una risposta precisa e soprattutto unica non ce l’ho. Anzi, per dirvela tutta nel corso degli ultimi 15 giorni di dicembre mi sono promesso di smettere di fumare in 15 occasioni. Ho ripreso 16 volte. Quindi potrei non essere l’esempio perfetto, ma come dire, ci provo.

In primis diamoci obbiettivi più facilmente raggiungibili: sempre per quanto mi riguarda, il buon proposito non è smettere di fumare, ma diminuire il numero di sigarette raggiunte quotidianamente.

In secondo luogo prendiamo l’abitudine di…cambiare le nostre abitudini. Si è infatti tutti, volenti o nolenti, abitudinari sotto molti punti di vista. Prendiamo la macchina per raggiungere la metro, parcheggiamo e smadonniamo perchè c’è traffico. Riusciamo a pensare di farla a piedi lasciando l’auto a casa? Ok, va bene, se vivete molto lontani dalla metro, provate a parcheggiare non proprio a fianco delle scale mobili e fate due passi a piedi. Due che poi diventano 4 e poi 8. Spezziamo le abitudini.

La pausa pranzo è sempre la stessa? Sempre lo stesso posto, gli stessi piatti? Cambiamo, anche se sembra più scomodo: facciamo 20 metri in più e proviamo un nuovo posto, portiamoci qualcosa da casa e approfittiamo per mangiare all’aperto, seduti su una panchina, guardando cosa c’è lì attorno. Sì, sì, è inverno, ma non è che avete portato lenticchie e cotechino da casa e il pranzo si fredda. E poi, basta scegliere il giorno giusto, con un bel sole: anche se la temperatura è bassa vi assicuriamo che non gelerete!

In sintesi quindi, diamoci obiettivi raggiungibili e cambiamo alcune delle nostre abitudini. Poco alla volta, ma tutti i giorni. Male, non fa.


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