venerdì, Aprile 19, 2024

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Milano ha bisogno di sognatori

Milano ha bisogno di sognatori. Da sempre questa città, unica e meravigliosa, è il luogo dove tutto può accadere.

Stiamo parlando della città dove Leonardo da Vinci ha vissuto di più in assoluto e nella quale ha creato (e lasciato) un’opera immensa come Il Cenacolo. Capitale dell’Impero Romano d’Occidente e capitale indiscussa di moda e design, qui ha sede la Borsa che riesce a convivere con l’ironia di Cattelan e della sua opera LOVE. Starbucks ha trovato casa per il suo negozio show nello storico palazzo delle Poste in Cordusio: classico e kitsch convivono serenamente.

Milano è la meta di chi ha un sogno. Lo sanno bene Dolce&Gabbana, lo sapeva Versace, Re Giorgio, milanese d’adozione, ha giocato in casa come l’indimenticabile Elio Fiorucci.
La ricerca costante della bellezza nell’arte e nella cultura la si può trovare alla Scala, dove in scena vanno le étoile di tutto il mondo e dove Verdi, Donizzetti, Puccini, Mozart sanno che le loro opere continueranno a rivivere e ad emozionare ancora e ancora. E se non ci fosse stato Giovanni Ricordi tanto di tutto questo sarebbe andato perso…

La volontà di guardare alla città e vedere oltre quello che già c’è, l’ha fatta diventare una città alta. Dalla Torre Velasca e dal Pirellone siamo arrivati al Bosco Verticale di Boeri che ancora una volta ha portato il nome di Milano a fare il giro del mondo.

E poi ci sono gli altri: Il Dritto, Lo Storto, Il Curvo… Ma Milano è molto di più. E’ un castello incantato in pieno centro, è la perfezione gotica del nostro Duomo. E’ la Cascina Cuccagna, Palazzo Clerici, la Casa del Manzoni, Sant’Ambrogio, le Colonne.

Milano sono i navigli, i parchi, le piste ciclabili, la metro. Milano è il tram, le aree pedonali, il dialetto che si ritrova a sorpresa in un bar di periferia.

Milano ha bisogno di sognatori

Milano oggi ha ripreso fiato. Forse anche lei ha avuto bisogno di fermarsi, dopo duemila anni passati in fretta. E adesso, per ripartire, c’è bisogno di nuovi sognatori. E li racconteremo qui. Perché “you may say I’m a dreamer, but I’m not the only one…”.

- foto di J84c
– foto di J84c
Elisabetta Piselli
Elisabetta Piselli
Amo da sempre le parole, mi piace sceglierle, dosarle e scriverle. Giornalista, scrivo per TuttoMilano di Repubblica e per diversi siti.

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