martedì, Aprile 30, 2024

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Cascina Cavriano, passeggiando nella storia

Cascina Cavriano è un edificio rurale del XIX secolo, situato all’interno del Parco Forlanini che prende il nome dall’antico borgo di Caverino (o Cauriano), esistente già dal IX secolo.

La località dove sorge la cascina, posizionata nei pressi del fiume Lambro, fu abitata sin da tempi remoti. Con l’assedio di Federico Barbarossa a Milano del 1162 i milanesi di Porta Nuova e Porta Orientale vennero esiliati dalla città. Trovarono rifugio nelle campagne circostanti come Cavriano, dove per necessità si adattarono al nuovo tipo di vita diventando contadini.

Tuttavia la volontà di tornare alla vita cittadina era forte così, nel 1182, i milanesi chiesero l’intercessione della Madonna, dedicandole un graffito nel Santuario di San Faustino su cui, in seguito alla Pace di Costanza, venne dipinto l’affresco “Madonna delle Grazie” in segno di ringraziamento.

Cascina Cavriano, passeggiando nella storia

Tra il XVI e il XVII secolo, durante l’epidemia di peste, il cardinale Carlo Borromeo diede ordine di allestire alcune capanne per ospitare i malati in esubero dal lazzaretto di Milano.

All’inizio del XVIII secolo Cavriano era un comune autonomo di cui una frazione apparteneva ai conti Gorani e l’altra, la più estesa, alle monache di Santa Redegonda. Sotto il dominio austriaco le pie donne dovettero mettere all’asta le loro proprietà e da quel momento le terre vennero divise per sempre.

Anche i conti Gorani vendettero e fu allora che i Besozzi acquistarono i terreni della cascina. Sin dal 1722, da quasi 300 anni, la famiglia Colombo manda avanti la gestione del fondo che, per un certo periodo, fu di proprietà dell’Ospedale Maggiore di Milano di cui è ancora visibile lo stemma sul portico, raffigurante la colomba col ramoscello d’ulivo nel becco.

Cascina Cavriano
Cascina Cavriano

Oggi Cascina Cavriano è un agriturismo dove è possibile mangiare e acquistare frutta e verdura di stagione prodotta in loco, oltre a uova fresche, marmellate, conserve e passate di pomodoro. Il tutto respirando secoli di storia. Niente male vero?

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