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Cassina De’ Pecchi: un comune…giovane

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Cassina De’ Pecchi: oggi ci troviamo nella zona a nord-est di Milano. Siamo in un comune di recente costituzione che deriva dal conglobamento del Comune Censuario di Camporiccio e della frazione di Sant’ Agata Martesana avvenuto tra il 1841 e il 1870.

Il nome Cassina deriva da “cascina”, mentre De’ Pecchi proviene dal nome di una famiglia proprietaria di una cascina attorno a cui si sviluppò successivamente il paese.

“Correndo la postale Veneta, frequentatissima un tempo, deserta da che si fece la ferrata, t’avvieni in Cassina de’ Pecchi, stazione postale in feracissimo suolo, ove s’incominciano a fare fli stracchini di Gorgonzola” 

Il comune è ricco di corsi d’ acqua. Cassina de’ Pecchi è infatti attraversata dal Naviglio della Martesana e fiancheggiata dal Molgora. Tramite una fitta rete di canali il territorio viene irrigato e questo permette la coltivazione soprattutto di cereali e foraggio.

Facciamo quattro passi in paese e raggiungiamo il Mulino Dugnani. Nonostante sia stato completamente ristrutturato ad uso abitativo possiamo ammirare la sala delle macine e delle macchine di un tempo. Anche le strutture situate sulla Roggia Sant’ Agata conservano le loro connotazioni originali.

cassina de pecchi
cassina de pecchi

Cassina De’ Pecchi: un comune…giovane

Andiamo a visitare ovviamente la chiesa di Sant’Agata risalente al cinquecento e l’oratorio dell’Assunta del XVI secolo che purtroppo versa in stato di abbandono e necessiterebbe di un intervento di restauro.

A Cassina De’ Pecchi troviamo il MAiO – Museo dell’Arte in Ostaggio e delle grafiche visionarie: il museo è stato ideato dal giornalista e scrittore Salvatore Giannella con il nobile intento di recuperare le 1.651 opere trafugate per la maggior parte dai nazisti durante la seconda guerra mondiale.

Tra le opere d’ arte recuperate il “Dormitio Virginis” di Andrea di Bartolo, la “Carica dei Bersaglieri” di Michele Cammarano e “Il Seminatore” di Jacopo Bassano a suo tempo sottratto a Firenze dalla Galleria degli Uffizi e riportato in patria da Springfield (Stati Uniti).

Presso il MAiO è possibile usufruire di una postazione multimediale tramite cui esplorare le opere d’ arte “ancora prigioniere di Guerra”. Possiamo forse farci mancare un’esperienza di questo tipo in 3D?

Siamo già in postazione..

Cassina De' Pecchi
Cassina De’ Pecchi

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