Corso Magenta è una delle strade più affascinanti di Milano, un concentrato di arte e storia che non ha nulla da invidiare alle vie più celebri. Ogni angolo nasconde un tesoro, dal Rinascimento al Barocco, fino al Novecento.
La casa dei Medici a Milano
Girando a destra del bar Magenta e imboccando via Buttinone, poi via Terraggio, alzando lo sguardo verso i civici 1 e 3 di Corso Magenta si scopre un palazzo sorprendente. Varcando il portone del civico 1 (quando è aperto) si nota una costruzione particolare: si tratta dell’edificio che Lodovico il Moro donò a Lorenzo de’ Medici come residenza durante le sue visite a Milano. Un dono politico e strategico, che rafforzava i rapporti tra Milano e Firenze e che aprì la strada all’arrivo in città di Leonardo da Vinci e altri grandi artisti rinascimentali.

Palazzo Litta e le sue vicende
Di fronte si erge Palazzo Litta, commissionato nella prima metà del Seicento da Bartolomeo III Arese, conte di Castel Lambro. Probabilmente Giovan Battista Richini mise mano al progetto, ma la morte dell’architetto e le difficoltà familiari degli Arese rallentarono a lungo i lavori. Passato in eredità alle famiglie Litta, il palazzo subì gravi danni durante la Seconda Guerra Mondiale. Restaurato subito dopo, venne nuovamente rinnovato nel 1989, fino ad assumere l’aspetto che oggi possiamo ammirare.

San Maurizio al Monastero Maggiore
Pochi passi oltre Palazzo Litta, dall’altro lato della strada, si trova la facciata austera del Monastero Maggiore di San Maurizio. A prima vista anonima, all’interno cela invece un’esplosione di colori e affreschi che le hanno valso il titolo di “Cappella Sistina di Milano”. Ogni parete e ogni volta della chiesa raccontano una storia, un intreccio di arte e fede che lascia senza fiato chiunque la visiti.
Corso Magenta è la sintesi perfetta della Milano più autentica: dietro facciate apparentemente sobrie si nascondono capolavori straordinari, dal Rinascimento di Leonardo alla magnificenza barocca di Palazzo Litta, fino allo splendore inaspettato di San Maurizio.

