sabato, Aprile 20, 2024

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San Tomaso in Terramara, con una m sola

San Tomaso in Terramara: siamo in via Broletto, a due passi da Cordusio e poco distanti da Cadorna.

Bisogna tornare indietro di tanto per trovare le prime notizie su chiesta chiesa, intono all’undicesimo secolo. Da sempre il mistero di questo nome, Chiesa di San Tomaso in Terramara: terramara, scrisse il Latuada potrebbe derivare dal fatto che in questa zona si eseguivano le condanne a morte. Più “terra mala” di questa…

C’è però anche la leggenda che racconta che Giovanni Maria Visconti dopo aver scoperto che il parroco della chiesa si rifiutò di celebrare il funerale del marito di una donna senza la possibilità di pagare la funzione, ordinò al sacerdote di eseguire il tutto ed alla fine lo fece seppellire vivo nella bara che doveva essere del defunto. Un altro buon motivo per chiamarsi Chiesa di San Tomaso in Terramara.

Curiosità a parte sul nome, la chiesa che vediamo oggi è il risultato di una serie di interventi molto invasivi avvenuti tra il ‘600 e l’ottocento. La facciata, neoclassica è per esempio un lavoro di Girolamo Arganini del 1827.

Entrando nella Chiesa di San Tomaso in Terramara è possibile ammirare un’opera attribuita a Giulio Cesare Procaccini, Gloria di San Carlo e nella prima cappella a destra, non scordate di ammirare la statua della Vergine: la corona che vedrete è stata messa da San Carlo Borromeo. E altro particolare, la statua è arrivata qui nel 1887. Prima era nella purtroppo scomparsa chiesa di San Nazaro in Pietrasanta.

Il trasferimento delle statua avvenne con una solenne processione il 15 dicembre 1887

San Tomaso in Terramara
San Tomaso in Terramara

 

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