venerdì, Aprile 19, 2024

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Cranìa, disturbante e sincera

Dopo la pubblicazione dei singoli Stomachion e A fondo, la cantautrice bresciana (ma trapiantata a Milano) si svela in una nuova e intima live session, più disturbante e sincera che mai, e ci regala anche l’inedito Cosa è cambiato?.

Qui Cranìa (con lei sul palco Sidi e Vito Gatto), fragile come le lampadine che la sovrastano, ci porta direttamente nel più freddo degli inverni e si conferma essere una delle voci più interessanti della scena underground che seguono quest’estate atipica.

Cranìa nasce in Val Camonica, tra le montagne della provincia di Brescia, e si trasferisce nell’hinterland milanese, dopo la laurea in musicologia del 2017. In seguito all’esperienza ad “Attico Monina” a Sanremo, ad ottobre 2020 esce il primo singolo, Stomachion, apripista di un progetto cantautorale dark a tinte alternative, ambient ed elettroniche. È reduce delle audizioni live di Musicultura 2021, dove ha presentato altri inediti.

Ne abbiamo parlato direttamente con lei, passeggiando per le vie del centro e fermandoci al bar Colibrì, dietro la Statale. Ecco come è andata!

cranìa - foto di Simone Pezzolati
cranìa – foto di Simone Pezzolati

Cranìa, disturbante e sincera

Qual è il tuo rapporto con la città di Milano?
Con Milano ho un legame di amore ed odio, come tutte le cose belle con cui entro in contatto.

Siamo nuovi in città, dove ci puoi portare?
Vi accompagnerei nel quartiere City Life, per vivere la modernità immersa nella natura, status che rispecchia il mio progetto.

Perché la scena musicale milanese è ancora troppo sottovalutata rispetto ad altre scene locali (vedi la scena romana)?
Per quanto mi riguarda, penso che lo stile milanese sia quello pop delle major, il che lascia un po’ abbandonato a sé stesso l’underground. Confido in un cambiamento.

Quali sono i luoghi di Milano a te più cari dove hai visto dei live?
La sala Verdi del Conservatorio mi ha regalato la bellezza di Battiato, mentre aspetto con trepidazione il più tradizionale Forum per Bon Iver.

ASC è il nome che hai dato alla tua nuova live session. Cosa vuoi raccontarci a riguardo? Come sei entrata in contatto con Sidi e Vito Gatto?
ASC ha due significati: è l’acronimo delle iniziali dei titoli presenti nella live, ovvero “A fondo”, “Stomachion” e “Cosa è cambiato?”. È, inoltre, la resa italiana del verbo inglese ask, domandarsi, perché ogni brano prende vita da una curiosità, da un volermi interrogare sull’altro e su ciò che ci circonda. Sidi e Vito sono arrivati grazie al mio produttore Maurizio D’Aniello, che non solo si occupa della creazione in studio, ma ha anche supervisionato la live.

Qual è la bellezza di Milano ad agosto? 
Il vuoto, la solitudine.

Cranìa – ASC – Live Experience


cranìa - foto di Simone Pezzolati
cranìa – foto di Simone Pezzolati

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