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Un atipico tour di Milano in cinque diversi progetti musicali | episodio 6

Abbiamo fatto un nuovo tour per Milano, ci siamo fermati a bere un bicchiere in corso Garibaldi, ma abbiamo anche passato la notte sulla 90. Un giro atipico di questa città piena di spunti e contraddizioni con cinque dei brani che ci hanno colpito di più della scena indipendente. Ecco com’è andata!

Lasciarsi in corso Garibaldi con “Mezcal” di Munendo

agua sancta
agua sancta

Munendo ci ha regalato un brano trascinante, di quelli che fanno sia ridere che piangere, sulle storie che finiscono e su tutto ciò che non vogliamo ammettere. Un brano che suona un po’ come le migliori fini del mondo, come quando abbiamo notato una coppia litigare da Agua Sancta in corso Garibaldi a Milano: nessuna colpa, nessuna responsabilità, e un altro giro di mezcal che se non avete mai provato forse potete continuare a vivere nell’ignoranza. Agua Sancta è un localino, più silenzioso rispetto al chiasso generale di quella via che si percorre avanti e indietro il sabato sera, con i tavolini colorati e delle vibes messicane, un interessante mix quando a Milano c’è la pioggia scostante e il freddo padano. Un brano che si può ballare, soprattutto quando siamo tristi, in un locale estivo che si può frequentare, soprattutto in inverno.

https://www.youtube.com/watch?v=rsWMds5k_xk

Il Rocket, ma ai tempi d’oro con “Everytime I feel you cry” di GIIN

 Rocket
Rocket

C’era un periodo in cui si consumavano le notti infrasettimanali si riempivano di gioia nello spazio stipatissimo del Rocket, dove non era raro vedere personaggi solitari che amavano la musica, il rock e tutto quello girava intorno a una non meglio identificata scena brit-pop che comprendeva Arctic Monkeys e Franz Ferdinand. Sentire GIIN, un nome fresco della scena romana, ci ha riportato in quel periodo degli anni Dieci, dove le chitarre elettriche erano ancora cool, come anche la frangia à la Alexa Chung. Il suo singolo di debutto, ma anche unico in inglese perchè tutto ciò che seguirà sarà in italiano, si intitola “Everytime I feel you cry”, presentato anche all’ultima edizione dello Spring Attitude di Roma: un concentrato senza tempo e raro per una ragazza così giovane, che sembra parlare a una scena, quella di noi sudatissimi al Rocket, che lei non ha neanche vissuto. Grazie per questi ricordi, Ginevra!

https://www.youtube.com/watch?v=YcdNlKy8Rg0

Il ponte della Ghisolfa in monopattino, di notte, con Material Fields

ponte della ghisolfa
ponte della ghisolfa

Il ponte della Ghisolfa è una sorta di spaccatura, c’è Milano di qua e Milano di là, quella dentro i limiti della 90 e quella al di là, che si estende oltre Bovisa. Farlo in bicicletta, di notte, o peggio ancora in monopattino, è una sorta di tunnel verso l’ignoto, verso l’oscurità profonda di Milano, un trip incredibile a basso prezzo che forse non può avere una colonna sonora migliore di “Give it a break” di Material Fields, il progetto solista di Lorenzo Pasini dei Pinguini Tattici Nucleari. Un mix unico di elettronica e post-punk che accompagna bene lo skyline di Milano quando si scorre verso la periferia. Reduce dalla pubblicazione di un album di debutto, l’anno scorso, Material Fields sembra tornare, più oscuro e tormentato che mai, con del nuovo materiale, che speriamo possa farci compagnia in questo inverno, a fare su e giù, da una parte all’altra di Milano, scorrendo sul ponte della Ghisolfa.

https://www.youtube.com/watch?v=mlngk4zW4IA

Il giro notturno sulla 90 con “candy” di Argo

linea 90
linea 90

Abbiamo immaginato un viaggio infinito, sulla 90, il peggior albergo di tutti i tempi, a basso prezzo, un biglietto che spesso neanche si paga, però molto frequentato per chi non ce la fa più, e devo dormire, un poco, giusto il tempo di non venir buttati giù dall’autista. Abbiamo immaginato una ragazza, Candy, come quella del film Paradiso + Inferno, con la testa tra le ginocchia sfinita, sulla 90 che sfreccia nella sua ultima corsa per tutta Milano, si ferma a Lotto senza che Candy neanche se ne accorga, per proseguire nei cicaleggi di chi torna dal far serata. Come colonna sonora sussurrata e forse timida, a tratti, il nuovo singolo del cantautore romano Argo, uno spaccato di vita di chi ha combattuto una dipendenza e vive come un sopravvissuto. Una triste parentesi che però esiste, basta prendere l’ultimo autobus.

https://www.youtube.com/watch?v=15yxIcUCIwo

Una pizza da Gennaro Esposito, con Veronica

gennaro esposito
gennaro esposito

C’è un posto dove noi milanesi mangiamo la vera pizza napoletana, e non ce ne vogliano i napoletani se non è proprio quella che vogliono loro, per noi è già tantissimo. Siamo da Gennaro Esposito, “da Gennaro” per gli amici, i colleghi del dopolavoro, e i parenti che si portano a mangiare una pizza perchè se li portassimo al sushi storcerebbero il naso. E in questo ambiente informale in zona Crocetta, i cornicioni soffici e poche altre pretese, il dolce-amaro del sentimento per la nostalgia di casa, anche se abitiamo a poche fermate di metro. La colonna sonora perfetta per questa serata che sa di sud ma è fredda come solo l’imitazione di Napoli a Milano sa essere, potrebbe essere “Santa Chiara”, la nuova uscita a cura di Veronica (eh sì, il suo nome d’arte è semplicemente Veronica, ardua ricerca su Google): cantautrice campana, che mischia cantautorato ed elettronica e che ama la sua terra, le dedica un pezzo che sa di estate e nostalgia, come una pizza napoletana a Milano.

https://www.youtube.com/watch?v=kEbMI_FdsTo

 

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