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I 5 posti preferiti di Milano secondo Dada Sutra

Uscito venerdì 25 febbraio 2022 in distribuzione Artist First “big boy“, il singolo di debutto del progetto Dada Sutra (ex Sandra Vesely). Un brano ossessivo e disturbante che suona come uno schiaffo in faccia, ispirandosi a personalità del calibro di Nick Cave e PJ Harvey.

L’immagine della violenza sessuale in qualche forma è stata presente, da subito, anche nella parte strettamente musicale della canzone, che è nata da un’improvvisazione insieme al pianista e compositore Vincenzo Parisi: il titolo provvisorio quando ancora non aveva un testo era “Buonanotte, Miss Greenlee”, in riferimento a una famosa necrofila.

I 5 posti preferiti di Milano secondo Dada Sutra

  1. Sono legatissima a Colonne di San Lorenzo perché praticamente ci sono cresciuta, nel mio periodo punk da ragazzina ci ho passato quasi tutti i pomeriggi; ci ho bevuto infinite birre, conosciuto un sacco di persone; iniziato, trascorso, finito relazioni sentimentali; ascoltato ore e ore e ore di musica, scritto canzoni. Mi sono anche “sposata” qui, durante un raduno pastafariano in mezzo a cui io e il mio ex siamo capitati a casaccio – sostanzialmente dei tizi ci hanno rovesciato della birra in testa.
  2. Il Parco delle memorie industriali. Abito vicino e ci vado ogni volta che ho bisogno di silenzio e di ricaricarmi. È una zona strana a livello urbanistico, molto frammentata, tagliata dalla circonvallazione, dai binari e da un canale: il risultato è che è un luogo poco frequentato e sembra sospeso nel tempo, lontano dalle parti più vitali della città, perfetto per evasioni dal reale.
  3. Un altro luogo che adoro è la Corte dei Miracoli, che è un bar/circolo culturale/locale per concerti in zona Porta Genova, molto accogliente, una specie di salotto. È difficile definirlo perché ci fanno eventi culturali di tutti i tipi, ma anche non-così-culturali; è un posto per intellettuali disadattati, musicisti freak, filosofi in tempesta ormonale.
  4. La ciclabile della Martesana, anche se non credo di averla mai percorsa tutta. Mi piace prendere la bici e vagare a caso, vedere come da Melchiorre Gioia comincia il canale in modo quasi inaspettato, e il paesaggio che cambia nelle varie gradazioni di urbano, suburbano, semi-rurale… Con il bonus che ogni tanto ci incontro un ragazzo che gira con una gallina che si chiama Lucifera, e capita che mi faccia una foto insieme alla gallina o che mi regali un uovo.
  5. Il Magnolia, d’estate. Momento nostalgico: ho ricordi pre-covid di concerti bellissimi, Anna Calvi, St. Vincent… E poi il Mi Ami, gente accalcata, ubriaca e sudata che balla, un milione di zanzare per centimetro cubo, live ascoltati per metà perché ero troppo impegnata a innamorarmi, imboscarmi o farmi rubare il portafogli.

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