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Riciclo della carta e del cartone, ecco come funziona

In tema di rifiuti tutti sappiamo quanto sia importante fare una raccolta differenziata corretta affinché il riciclo della carta e del cartone, della plastica e del vetro sia avviato nel modo giusto.

Il processo di riciclo prevede diverse fasi che portano a nuova vita i materiali raccolti. La carta e il cartone sono costituiti da cellulosa, un polimero riciclabile al 100% e riutilizzabile più volte.

Come avviene il processo di riciclo? Innanzitutto, bisogna specificare che le fibre utilizzate per il riciclo della carta provengono per la maggior parte da industrie (per esempio prodotti di scarto per la lavorazione della carta) già divisi per tipologie e dalla raccolta differenziata dei cittadini.

Quest’ultima, una volta arrivata nel centro di smistamento, viene inviata ad un impianto di selezione che, attraverso tavole vibranti, dispositivi ottici e getti di aria compressa, separa i principali tipi di carta e cartone. Durante questa fase vengono rimossi gli “intrusi” come pezzi di plastica, vetro o metallo.

I vari tipi di carta vengono imballati e mandati alle cartiere per il riciclo vero e proprio. A questo punto si procede alla fase della macinazione immergendo la carta nell’acqua (pulping) in modo da ridurre la sua dimensione. Il composto ottenuto viene purificato attraverso l’eliminazione dei contaminanti residui.

Si passa poi alla disinchiostrazione che, eliminando i residui di inchiostro, smalto e vernici residue, genera un composto bianco.  L’ultimo passaggio è quello della bobinatura dove il pulp passa attraverso dei rulli rotanti che lo comprimono e, togliendo l’acqua in eccesso, creano un grande foglio di carta che, una volta arrotolato, forma delle bobine.

L’Italia è il primo paese in Europa ad aver raggiunto già dal 2020 l’85% di tasso di riciclo cellulosico richiesto dall’UE entro il 2030.

Riciclo della carta e del cartone

Considerando che non tutta la carta può essere riciclata stiamo parlando di un risultato virtuoso. Si pensi, per esempio, alla carta fotografica, agli scontrini, alla carta sporca di cibo, di olio, ai fazzoletti usati, o agli imballaggi dei detersivi. Al loro interno sono presenti sostanze che, nella fase di pulping, andrebbero ad abbassare la qualità del prodotto finale creando un impasto dalle proprietà tecniche inferiori.

Tra i vari prodotti non riciclabili figura anche il poliaccoppiato, il materiale utilizzato per il contenitore del latte, più comunemente conosciuto come tetra-pack.  Il poliaccoppiato è costituito da uno strato di carta, uno di plastica e uno di alluminio. Ultimamente alcuni impianti si sono attrezzati con linee apposite per riuscire a separare le tre componenti ed utilizzarle come tre distinti materiali da riciclaggio.

Osservando la carta che passa tra le vostre mani prima di essere gettata vi sarà forse capitato di notare il simbolo 20 PAP, 21 PAP e 22 PAP. Cosa sono? Semplicemente dei classificatori che identificano nel 20 il cartone ondulato, nel 21 il cartone non ondulato e nel 22 la carta.

La carta, purtroppo, non è riciclabile all’infinito. Ad ogni riciclo le sue fibre si indeboliscono fino ad arrivare a perdere le loro proprietà meccaniche. Solitamente un prodotto di carta può essere riciclato fino a 7 volte.

Recentemente, tuttavia, una ricerca condotta presso la Graz University of Technologyin Austria ha dimostrato che, se i passaggi di produzione, raccolta e smistamento vengono effettuati correttamente il processo di riciclo può ripetersi fino a 25 volte.

Qualora i risultati dello studio venissero applicati su larga scala si potrebbe ottenere una riduzione dei disboscamenti, attualmente necessari per fornire fibre vergini affinché il riciclo della carta e del cartone sia completo.

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