mercoledì,4 Dicembre,2024
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Carlo Stanga: I Am Milan.

Carlo Stanga è un’artista dell’architettura. Nato a Crema, si laurea al Politecnico di Milano, ma la passione per il disegno lo porta a seguire in affiancamento all’Università diversi corsi di disegno a mano libera.

Tra questi uno nella scuola del Fumetto di via Savona. In quegli anni ha la fortuna di collaborare anche con Bruno Munari realizzando progetti per le scuole elementari: l’idea è che lavorare sulle menti libere dei più piccoli, consenta loro di esprimersi senza limiti e senza tutte quelle costrizioni mentali che, volenti o nolenti, caratterizzano noi adulti.

Dopo la laurea inizia una carriera come architetto free lance e ottenendo ottimi risultati.
Ma la sua fantasia da sognatore ha bisogno di spaziare oltre i confini dei cantieri e non smette mai di coltivare la passione per il disegno a mano libera, attraverso il quale può illustrare il mondo come lo vedono i suoi occhi.

Carlo Stanga: I Am Milan.

Se ne accorge La Repubblica, con la quale inizia a collaborare nella seconda metà degli anni ’90. Carlo Stanga diventa così un nome noto e i suoi disegni dai tratti così caratteristici lo rendono facilmente identificabile.

Sceglie quindi di dedicarsi completamente al mestiere di illustratore e trova degli agenti a New York che gli fanno acquisire lavori anche nella Grande Mela. Quando il desiderio di realizzare le proprie passioni è forte, si può arrivare ovunque e Carlo Stanga è instancabile.

Milano resta il suo punto di riferimento. Roberto Di Puma di Moleskine nel 2014 gli chiede di preparare un’idea basata sulle sue illustrazioni che potesse diventare un libro sulla città. Nasce così I Am Milan, meraviglioso racconto della nostra città, vista con le forme e i colori di Carlo Stanga. Dopo il successo di Milano, realizza I Am London e I Am New York.

Da diversi anni vive a Berlino, dove ha trovato la giusta dimensione di arte e cultura che lo stimolano creativamente.

Milano oggi continua ad essere per lui la città italiana con più visione e sempre aperta al cambiamento. Ma l’essere la città della moda forse l’ha resa un po’ troppo legata al concetto di tendenza. La parola trendy sarebbe da eliminare per dare spazio al giudizio critico dei singoli.

Se poi si riuscissero a concepire i nuovi cantieri inserendo più verde, Milano potrebbe diventare davvero un esempio da seguire. La città nuova la racconta nella riedizione di I Am Milan, in uscita prossimamente. Perché se è vero che questa città non è perfetta, bisogna riconoscerle l’instancabilità e il suo fascino, che la rendono sempre di più un punto di riferimento per chi cerca il luogo perfetto dove realizzare i propri sogni.

Carlo Stanga
Elisabetta Piselli
Elisabetta Piselli
Amo da sempre le parole, mi piace sceglierle, dosarle e scriverle. Giornalista, scrivo per TuttoMilano di Repubblica e per diversi siti.
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