Rosate, comune compreso nel Parco Agricolo Sud di Milano, si trova in un territorio ricco di canali contraddistinto dalla presenza di numerose cascine.
Di probabile origine celtica in epoca alto medievale fu capoluogo del Contado di Burgaria e, nel X secolo, sede della Pieve di Santo Stefano. All’inizio del XI secolo il borgo di Rosate venne infeudato agli Avogadri che però si videro costretti a spartirne il controllo con gli arcivescovi di Milano che qui disponevano di diverso possedimenti.
Fu per volontà degli Avogadri che venne edificato il castello, nella cui parte rimasta oggi ha sede il municipio, che nel 1325 passò a Marco Visconti. A metà del XV secolo il feudo di Rosate passò prima alla famiglia Stampa e poi a quella dei Varese.
Rosate, tra storia e cascine
Di pari passo con le vicende milanesi il territorio di Rosate venne occupato dagli spagnoli di Filippo V, dagli austriaci di Maria Teresa e, 1796, soppresso da Napoleone.
Durante la prima guerra mondiale la popolazione rosatese fu flagellata dall’influenza spagnola che uccise più vittime del conflitto stesso.
Facciamo ora quattro passi per il paese. In centro, in viale delle Rimembranze, si trova la chiesa parrocchiale di Santo Stefano, un edificio imponente di impronta neoclassica frutto di un rifacimento datato 1836 per mano dell’architetto Annibale Ratti. Dietro alla facciata spicca l’alto campanile di 44 metri dotato di un concerto di 8 campane in Sib2.
In via Vittorio Veneto vediamo invece i resti dell’antico castello rimaneggiato più volte nel tempo il cui aspetto oggi è molto diverso dall’originale: è una costruzione in mattoni ed intonaco, una torretta di tre piani sulla cui facciata si trova una finestra ad arcate multiple in cotto.
Sul territorio di Rosate sono distribuite diverse cascine alcune delle quali, una volta sistemate, sono diventate qualcos’altro come ad esempio la cascina Continua che ospita una comunità di recupero per situazioni disagiate. Oppure la cascina di Mezzo che ha convertito tutta la sua attività nella produzione di frutti di bosco con vendita diretta presso i propri locali.
Questi sono solo due esempi. Se abbiamo acceso un po’ la vostra curiosità perché non venite qui voi alla scoperta delle altre cascine? Potreste rimanerne sorpresi.

