sabato, Aprile 20, 2024

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Nerviano, dai romani al Re: secoli di passaggi illustri

Nerviano, provincia nord ovest di Milano. Siamo lungo la via Severiana Augusta oggi conosciuta come strada statale 33 del Sempione.

Ebbene sì, da qui passavo i romani quando da Milano dovevano arrivare nel Verbano. E proprio la presenza di questa strada vide la crescita di Nerviano a cui dipendevano Caronno, Cornaredo, Lainate, Barbaiana, Rho, San Pietro all’Olmo e tanti altri. Insomma, un centro davvero importante a pochi passi da Mediolanum.

La posizione strategica portò quindi tanti benefici a Nerviano, ma anche qualche guaio quando Barbarossa, alle prese con Milano, passò da queste parti e distrusse tanto, molto per mettere in difficoltà anche l’esercito meneghino.

E non fu solo l’imperatore tedesco a dare problemi a Nerviano: anche la disputa, secoli dopo , tra Torriani e Visconti portò scompiglio fino a quando i secondi arrivarono definitivamente al potere.  Tranquillità che durò poco, visto che fu proprio da Nerviano che partì la congiura contro Matteo Visconti che vide, seppure per breve tempo, il rientro dei Torriani a Milano.

Ed ancora, anni dopo, Nerviano fu al centro della disputa tra Azzone Visconti e Londrisio, fino ad arrivare ad un momento di apparente calma dopo la battaglia di Parabiago del 1339.

Nel 1468 Ugolino Crivelli riuscì a far costruire il monastero olivetano di Santa Maria Incoronata che con tra la fine del ‘400 ed i primi del ‘500 ottenne diversi benefici dagli Sforza attenti di mantenere sotto il loro controllo tutto la zona.

Con la dominazione spagnola Nerviano subì la stessa sorte di tanti altri paesi: ceduta prima a Marcello Fossati, poi a Prospero Crivelli ed infine a Gaspare Uberto Po. Praticamente dei feudatari che facevano il buon e cattivo tempo.

Arriviamo a Napoleone ed alla sua discesa in Italia: gli austriaci si ritirano e Nerviano si affrettò a giurare fedeltà al francese, giusto il tempo di cambiar prontamente casacca al ritorno degli austriaci. E non è tanto per dire: vennero infatti accolti con un solenne Te Deum cantato all’abbazia della Colorina; stesso luogo e stesso canto, o quasi, alla nascita del Governo provvisorio del 1848.

Vittorio Emanuele II passò proprio da Nerviano dopo la battaglia di Magenta ( a ricordo troviamo due lapidi). E la sua sosta ci dà modo di raccontare un episodio particolare: il Re concesse ai residenti la possibilità di fregiarsi del prefisso Re-: i nomi quindi della famiglie poteva avere questa “nobiltà” prima del loro nome. Leggenda vuole che invece il buon Vittorio sia sia fermato per dar sfoggio della sua abilità amatoria e dato che furono tante le donne con le quali ebbe in poche notti una relazione, la discendenza reale da queste parti è molto alta.

Con il ‘900 iniziarono le prime grandi trasformazioni sia del territorio che nell’ambito sociale. Nerviano pagò un grande tributo di vite la prima guerra mondiale ed in seguito con la caduta del fascismo e la fine della seconda guerra mondiale la seconda grande trasformazione di Nerviano. Tante le imprese che qui si installarono dando modo alla popolazione di specializzarsi in mestieri ed attività.

Tanta storia ha lasciato molto da vedere: dagli antichi manieri dei nobili, come quelli dei Caimi, Belloni e Crivelli, ai monumenti religiosi, come il già citato monastero degli Olivetani, oggi sede del municipio, la chiesa di Santo Stefano ed il santuario della Colonna. Più recente ma assolutamente da vedere, la torre civica.

E poi il verde: a Nerviano troviamo il parco del Roccolo e quello dei Mulini, senza contare che da Nerviano passano l’Olona, il Villoresi ed il Bozzente.

Insomma, 12 chilometri da Milano non sono tanti: alla prima occasione fate un giro. A Nerviano c’è tanta storia che vi aspetta.

Nerviano
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