Siamo a Mantova ed eccoci davanti alla Rotonda di San Lorenzo. E’ la chiesa più antica della città e già questo dovrebbe bastare per buttarci un occhio.
Fondata tra la fine del XI secolo e l’inizio del XII per volere di Matilde di Canossa è ispirata alla Chiesa del Santo Sepolcro, a Gerusalemme, e dedicata a San Lorenzo.
La Rotonda di San Lorenzo è ovviamente a pianta centrale, con un matroneo al primo piano. Un deambulatorio precede e circonda la navata, caratterizzata da otto colonne e un piccolo abside. Interamente in cotto, come da pura tradizione lombarda, conserva però due colonne di marmo, alcune formelle e pilastrini in pietra ancor più antichi e provenienti da edifici scomparsi.
Completamente affrescata in origine, ora non resta molto, ma quanto basta per esserne affascinati. In particolare sono leggibili quelli di alcune volticelle: per lo schema rigido della composizione e della decorazione si può dedurre che l’autore sia un maestro dell’XI secolo, ancora legato alla scuola bizantina.
Nell’abside un frammento più tardo rappresenta San Lorenzo sulla graticola. Nel 1579 la Rotonda di San Lorenzo fu chiusa al culto per volere di Guglielmo Gonzaga e per oltre trecento anni, alterata e coperta da superfetazioni murarie, fu adibita ad abitazioni e negozi.
Crollata la cupola, la navata rimasta a cielo aperto veniva usata come cortile. “Ritrovata” nel 1906, fu liberata dalle parti architettoniche non pertinenti, restaurata e riaperta al culto. Viene conservata, tutelata e aperta al pubblico dall’Associazione per i Monumenti Domenicani.
