L’Arengario di Monza, antico palazzo comunale situato in piazza Roma, è uno degli edifici simbolo della città.
Risalente al XIII secolo venne costruito sotto Pietro Visconti, podestà di Monza. Fino a quel momento le riunioni assembleari venivano tenute presso il quadriportico antistante il Duomo poi, con l’affermarsi dell’autonomia comunale, venne costruito un palazzo a sé stante che ben sottolineava la scissione tra il potere civile e religioso.
L’Arengario di Monza che vediamo oggi è situato nel centro della piazza, presenta una torre campanaria e un balconcino a loggetta. Quando venne costruito era diverso da quello che vediamo oggi: era collegato al palazzo del podestà (oggi scomparso) attraverso una passerella sospesa e ancora non aveva la torre campanaria e la parlera.


Arengario di Monza, antico palazzo comunale
I due elementi furono aggiunti successivamente. La torre campanaria a metà del XIII secolo, mentre il balconcino da cui venivano letti i decreti comunali nel 1380.
Il palazzo è ispirato alla loggia degli Osii di Milano, ne segue l’impianto longitudinale, il portico aperto inferiore e l’aula superiore. I pilastri rettangolari che reggono quest’ultima sono privi di capitello e da cui dipartono gli archi a sesto acuto. Internamente i pilastri hanno un rivestimento in pietra a corsi bianchi e neri alternati, del tutto simili a quelli della loggia degli Osii.
All’epoca della sua costruzione l’ingresso superiore dell’Arengario di Monza era posizionato sul fianco orientale tramite due scale esterne. Oggi questa entrata non esiste più ma osservando la parete sono ancora visibili le tracce dell’antica apertura.
Restauri effettuati verso la fine degli anni Sessanta hanno modificato la sala dandogli una funzione museale ed espositiva. Venne creato un secondo livello lungo il perimetro dove furono esposti reperti di epoca romana e medievale. Attualmente l’Arengario è unicamente uno spazio espositivo. Le collezioni sono state spostate presso i Musei Civici di Monza.

