sabato, Aprile 27, 2024

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Adorazione, Bartolomeo Suardi detto il Bramantino

Adorazione: questa tavola è stata realizzata da un Bramantino appena ventenne, ma già molto abile nell’elaborare opere artistiche complesse e ricche di simbolismo. I personaggi ritratti sono chiaramente divisi in due gruppi: in alto ci sono angeli senza ali, che suonano strumenti fedelmente riprodotti, anche se privi di corde.

Possiamo individuare, alla sinistra, una figura unica nel suo genere: oltre agli angeli, è l’unico a non fissare lo sguardo sul Bambino, ma sulla donna a destra in primo piano.

Sono state avanzate tre ipotesi sull’identità di questa figura: si è pensato potesse essere l’imperatore Augusto, il poeta Virgilio o Apollo. Oggi possiamo affermare che si tratti proprio di  Apollo, riconoscibile dalla corona di alloro e dalla lunga fiaccola, fedelmente riprodotta secondo numerosi esempi dell’arte greca e romana.

Adorazione, Bartolomeo Suardi detto il Bramantino

adorazione
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Questo Apollo raffigurato ormai vecchio e non più avvenente, simboleggia da una parte la fine del paganesimo, dall’altra il suo sguardo rivolto verso la donna in primo piano a destra, molto probabilmente una sibilla che a sua volta guarda il Bambino, sembra invitare a considerare l’epoca classica come una preparazione essenziale all’era di Cristo.

Osservando  la geometria della Adorazione, si può notare come la Vergine e il Bambino siano perfettamente inscritti in un triangolo isoscele, a sottolineare un particolare elemento teologico, quello dell’Immacolata Concezione di Maria. Elemento confermato dalla presenza di San Francesco e San Bernardino da Siena, i francescani che sostenevano tale aspetto teologico con la loro predicazione.

Infine, la presenza di Salome, riconoscibile dalla mano inaridita, dietro la Madonna e accanto a Giuseppe, fa riferimento alla narrazione del Protovangelo di Giacomo, in cui Salome fu punita per non aver creduto nel parto verginale di Maria.

E che dire della decorazione del capitello della lesena del pilastro dell’arco? Il  richiamo a quella della chiesa di Santa Maria presso San Satiro, progettata da Bramante è evidente. E’ un omaggio chiaro del Bramantino al suo illustre maestro.

Adorazione del Bramantino, Pinacoteca Ambrosiana, Sala 3

 

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