Ufo a Milano? Al massimo si può andare a ufo

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Andare a ufo? Nessun extraterrestre, figuriamoci! Dobbiamo invece fare un passo indietro nel tempo, torniamo un attimo verso l’anno mille.

Il fosso difensivo scavato oltre la cinta romana non risparmierà la città dalla distruzione, alla quale scampano solo i luoghi di culto, spesso svuotati dei loro tesori. In particolare, Milano perde in questo momento le reliquie dei Re Magi, portati a Colonia proprio dal Barbarossa.

Sconfitto Federico la città può ripartire e lo fa fondandosi su quel cerchio liquido scavato dalla paura che  vede ora innalzarsi le nuove mura comunali, a segnare l’espansione della città.

I corsi d’acqua vengono ri-funzionalizzati e, specialmente in zona sud, crescono a vista d’occhio i mulini e le botteghe che necessitano canali di scarico. Dai conciatori e tintori in piazza Vetra alle fonderie lungo la Vettabbia, Milano sembra alimentarsi dalla passata sofferenza.

Perchè si dice andare a ufo?

Ma perchè quindi si dice andare a ufo Quanta fretta, ci stiamo arrivando!

A noi interessa navigare ed al momento farlo a Milano significa percorrere il naviglio grande per arrivare al laghetto di Sant’ Eustorgio, forse in zona via Santa Croce. Insomma in città ancora non si entra, bisognerà aspettare l’arrivo di Gian Galeazzo Visconti.

Da solo al potere dopo aver avvelenato lo zio, modifica i progetti di restauro riguardanti Santa Maria Maggiore trasformandola in una nuova chiesa rivestita in marmo: il Duomo. Il trasporto dei blocchi avviene ovviamente lungo il naviglio, ma arrivati a Sant’ Eustorgio, la strada è ancora lunga perciò occorre arrivare più vicino possibile al cantiere. Si inizia a lavorare alla navigabilità del fossato, ma il problema principale è un altro.

Rispetto al naviglio, il fossato è più alto rendendo impossibile la continuità di navigazione. La soluzione non tarda ad arrivare e sarà rivoluzionaria: la conca di Viarenna. Nel 1437 Milano può vantare l’invenzione della conca di navigazione la quale permette il superamento dei dislivelli e dunque quella continuità che serviva. Costruita in prossimità di via conca del naviglio (è stata riportata alla luce nel odierno cantiere darsena) permette ai marmi di navigare lungo il fossato fino ad un nuovo porto, ricavato per l’occasione nei pressi di Santo Stefano.

Chiaramente non sono solo i marmi a viaggiare, ma l’invenzione ha effetti immediati su tutta l’economia cittadina, come annoterà al suo arrivo anche Leonardo. La funzione di fossato difensivo ovviamente resta, cosi Milano sembra difendersi facendo commercio. Più pratici di cosi, che volete?!? Naturalmente, la navigazione era a pagamento, ma la gabella non per tutti.

La conca di Viarenna viene immediatamente donata alla Fabbrica del Duomo. Gran gesto e gran furbata, perchè la fabbrica si occuperà (finanzierà) la manutenzione del canale, ma almeno viene garantita l’esenzione alla gabella  per tutti i carichi di marmo diretti al Duomo, cioè Ad Usum Fabricae.

Ci siamo quindi, ecco perchè si dice andare a ufo! Abbreviato, AUF era la sigla di riconoscimento per i barconi della fabbrica e dunque anche della gratuità! Da qui l’espressione dialettale “auf”, in italiano“a ufo”, per dire appunto a gratis. Andare a ufo da allora entra nel linguaggio popolare!

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