martedì,8 Ottobre,2024
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Federico Borromeo compie la traslazione del corpo di San Calimero

Pinacoteca Ambrosiana: appena entrati, pochi passi sopra lo scalone d’ingresso ed ecco sopra di  a noi, l’opera maestosa di Andrea Lanzani: Federico Borromeo compie la traslazione del corpo di San Calimero.

Un capolavoro imponente, un olio su tela di 400 x 585 cm, che ci trasporta al 28 maggio 1609, quando Milano celebrò la traslazione delle reliquie del santo nella sua cattedrale.

La scena è vibrante e teatrale, piena di vita e movimento. Al centro, spicca un baldacchino solenne, mentre in primo piano vediamo monsignor Alessandro Mazenta, arcidiacono della cattedrale, che tiene con fierezza il pastorale dell’arcivescovo.

Federico Borromeo compie la traslazione del corpo di San Calimero

Poco distante, sotto il baldacchino, accanto all’urna con le reliquie del santo, si distingue il cardinale Paolo Emilio Sfondrati con la mitra in testa. E quasi nascosto, in una posizione defilata ma significativa, il cardinale Federico Borromeo, protagonista silenzioso di questo evento sacro.

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La processione del clero avanza lungo la via, nel cuore di Milano, nell’antica “via romana triumphalis”, oggi Corso di Porta Romana. Gli edifici circostanti, idealizzati, sembrano una scenografia teatrale che avvolge l’intera scena.

In primo piano, due ali di folla: a destra, devoti in preghiera e acclamazione, e a sinistra, volti colmi di stupore e quasi di timore, come se stessero assistendo a un evento sovrannaturale.

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