Una strana sensazione: ciao Raffaella

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E’ una strana sensazione quella che provo dopo aver appreso della morte di Raffaella Carrà. 

Non posso definirmi un fan, nè di aver visto tutto quello che ha fatto. Ricordo molte delle sue apparizioni televisive, la sua voce, i suoi balli, la sua capacità comunicativa, ma non credo di saper dire i nomi della trasmissioni o di ricordare tutto.

Ma Raffaella Carrà era, anzi è un’icona. Non solo, come ho letto, del mondo gay. E’ una presenza fissa nei miei ricordi. E’ una di quelle persone che, come dire: c’è sempre stata e sembra impensabile che non ci sia più.

Ho avuto la stessa sensazione con la scomparsa di Raimondo Vianello: non mi pareva vero ed ancora oggi, ripensando (spesso) a lui, non riesco a pensare che sia morto. Lo immagino sempre lì, pronto a prendere in giro Sandra.

Una strana sensazione: quasi fatico a crederci

E’ purtroppo nell’ordine delle cose: più passano gli anni e molti di coloro che hanno accompagnato la mia adolescenza, sono destinati a lasciarci. Ma per fortuna nostra e per enorme merito loro, lo fanno solo apparentemente: Raffaella Carrà, come Raimondo Vianello e tanti altri, erano sono e saranno sempre presenti.

E so che quanto qui ho scritto non è una sensazione personale: ieri è stato tristemente sbalorditivo vedere e leggere come la scomparsa della Raffa abbia unito, tanto se non più della nazionale, un paese che litiga per tutto. Da “Trieste in giù” tutta Italia ha pianto per la sua scomparsa. Ennesima prova, non che ce ne fosse bisogno, della grandezza di questa donna

Una strana sensazione
Una strana sensazione

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