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Ferrante Aporti, la vita per i bambini

Ferrante Aporti nasce a San Martino dell’Argine, in provincia di Mantova, il 20 novembre 1791.

Frequenta il ginnasio a Cremona e a 15 anni entra in seminario. A 24 diventa sacerdote. Si reca poi a Vienna per studiare la Sacra Scrittura e le lingue dell’Oriente Biblico.

Rientrato a Cremona diventa professore di Storia della Chiesa e di Esegesi Biblica nel seminario diocesano. Nel 1821 gli viene affidata la direzione delle scuole elementari maggiori maschili e, cinque anni dopo, si occuperà anche dell’insegnamento della metodica per gli aspiranti maestri elementari.

Ferrante Aporti comprende l’importanza dell’istruzione educativa vista come mezzo di emancipazione del popolo. Fonda la prima scuola d’infanzia, per bambini dai due anni e mezzo ai sei. La prima fondazione è rivolta ai figli delle famiglie agiate ed è a pagamento. L’anno successivo ne apre una per i bambini poveri sovvenzionata dalla generosità dei cremonesi. Nel giro di cinque anni vengono aperti 6 asili a Cremona.

Ferrante Aporti, la vita per i bambini

L’intento dell’asilo, oltre a quello di educare, era di preservare i bambini dai percoli della strada e di aiutare le famiglie a sostenere i bambini tramite la refezione.

Su ispirazioni di Aporti vengono fondate scuole di infanzia in altri territori del Lombardo-Veneto, Piemonte, Toscana, Liguria, Emila e Romagna. Don Ferrante Aporti diventa il punto di riferimento a cui quasi tutti i centri fanno a capo. Si interessa anche dell’educazione dei ciechi, dell’istruzione dei contadini, delle scuole magistrali, della preparazione delle insegnanti.

La sua fama si diffonde e spesso si reca da diversi intellettuali, regnanti e politici per illustrare le sue iniziative. Nel 1856 diventa presidente del Consiglio universitario sabaudo e poi senatore. Successivamente diventa ispettore generale degli asili di Torino. Negli ultimi anni della sua vita, diventato direttore della scuola infantile aperta a pochi passi dalla sua abitazione, si dedica ai bambini.

Ferrante Aporti muore a Torino il 29 novembre 1858 lasciando i suoi averi a beneficio degli asili.

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