Magnago, siamo nell’area a nord-ovest di Milano, in quel territorio compreso tra la parte meridionale della provincia di Varese ed alcuni comuni della zona sud-occidentale della provincia di Como, conosciuta come Alto Milanese.
Il suo nome deriva probabilmente dalla parola latina Magnus Ager ossia Grande Campo. In epoca medievale Magnago faceva parte del contado della Bulgaria che faceva capo a Magenta e dipendeva da una delle più importanti Pievi ambrosiane, quella di San Genesio di Dairago.
A partire dal XII secolo diventò un centro importante e autonomo che vantava la presenza di quattro chiese e di un banco di notaria, a testimonianza dell’importanza acquisita. Nella prima metà del XVI secolo Magnago, insieme a tutte le terre appartenenti alla Pieve di Dairago, venne ceduto in feudo a Castellano Maggi e, nel secolo successivo, alla famiglia Croce.
Magnago, proprio lì nell’Alto Milanese
Col sopraggiungere della rivoluzione industriale il comune andò incontro ad un notevole sviluppo economico. Sul finire del XIX secolo Bienate e Vanzaghello vennero messi sotto Magnago. In seguito Vanzaghello tornò ad essere un comune autonomo.
Magnago conserva l’antica Chiesa di San Martino, risalente presumibilmente a prima del XIII secolo, epoca in cui venne citata per la prima volta in un documento. E’ proprio grazie agli scritti pervenuti ai giorni nostri che è stato possibile ricostruire la sua storia.
Secondo un altro documento nel 1566 la chiesa versava in uno stato di assoluta rovina, e fu restaurata non prima del 1749 grazie alle elemosine dei devoti.
All’interno della chiesa si trova un pregevole quadro ad olio, di pittore ignoto attivo tra la seconda metà del XV secolo e gli inizi del XVI, raffigurante la Crocefissione. C’è poi una seconda tela, eseguita da un pittore anonimo lombardo, risalente alla fine del XVII secolo e raffigurante San Martino e il Povero.
Interessante da vedere anche la chiesa di San Gaetano situata nella via omonima. E’ la più recente tra le chiesette del comune, edificata sul finire del XVII secolo. Costituita da un lungo parallelepipedo allungato è formata da un’unica navata sormontata da una volta a botte.

