Cisliano, comune situato all’interno del Parco Agricolo Sud, si trova a sud ovest di Milano sulla direttiva che da Cusago conduce ad Abbiategrasso.
Il ritrovamento di alcune tombe di epoca preromana colloca l’origine di Cisliano al periodo tardo celtico. Diventò poi un fondo dell’illustre gens romana Caecilia. Il primo documento scritto che menziona il borgo cislianese risale al 742 e tratta di una donazione di una casa alla Basilica di Sant’Ambrogio di Milano.
Nel 1570 venne in visita pastorale San Carlo Borromeo che scrisse una relazione sull’abitato. In quell’epoca l’antico borgo di Manzola era un territorio di caccia della famiglia Sforza. All’inizio del secolo successivo il feudo di Cisliano venne acquistato dai fratelli Fagnani che, dopo 50 anni, lo passarono al Monastero della Certosa di Pavia.
Cisliano, ci siamo!
Il comune entrò a far parte, in un primo momento, del distretto di Abbiategrasso annesso alla provincia di Pavia, e, successivamente, alla provincia di Milano includendo, nel 1870, le località di Bestazzo e San Pietro.
In piazza San Giovanni si trova la parrocchia, la chiesa di San Giovanni Battista. Nata da una cappella sorta nel 1583 per volere di padre Basilio del convento di Santa Maria delle Grazie di Milano, un decennio più tardi è stata trasformata in chiesa ed arricchita, nel corso del ‘600, con due altari. Col passare del tempo sono stati eseguiti due ampliamenti per poter accogliere il sempre più elevato numero di fedeli. Al suo interno è conservata una preziosa tela attribuita a Camillo Procaccini.
Il località Cascina Scanna si trova l’Oratorio di San Bernardo. In stile rinascimentale presenta, sulla facciata esterna, delle decorazioni a lesene ed archi chiusi con dei particolari in cotto originali. Rilevante la torre campanaria in mattoni rossi con un concerto a due campane.
Infine, in via della Vittoria, località Bestazzo, si trova Palazzo Terzago, residenza della famiglia Terzaghi, feudataria del borgo. Collocato in un tipico impianto di vie medievali si pensa sia stato un fortilizio poi risistemato a residenza. Il portone settecentesco introduce nella corte su cui si affacciano il portico, ornato da colonne in granito con capitelli dorici, e il corpo rustico. Il complesso oggi è una residenza privata.
