Cerro al Lambro si trova in un’area pianeggiante a sud est di Milano al confine con le province di Lodi e Pavia ed è attraversato dal Lambro nella parte orientale.
Il suo nome deriva dal latino quercus cerris ossia quercia cerro, pianta molto diffusa in questa zona nei tempi antichi. Il poeta latino Sindonio Apollinare infatti nei suoi scritti accenna ai fitti boschi di querce e aceri presenti lungo i fiumi lombardi.
I primi insediamenti locali risalgono all’epoca celtica. La sua vicinanza al Lambro, via di collegamento tra Milano, il fiume Po e il mare e alla strada che collegava Melegnano e Pavia facevano di Cerro al Lambro un centro importante.
Cerro al Lambro il comune delle querce
Nel XII secolo l’imperatore Federico Barbarossa si accampò proprio qui prima di andare all’attacco di Milano. Con la pace di Costanza, Cerro venne messo sotto Lodi e per 15 anni rimase sotto la sua giurisdizione per poi tornare a quella di Milano. Diventò così un possedimento dei Visconti e, successivamente, degli Sforza per poi arrivare ad essere feudo di Bescapè.
Seguirono variazioni di appartenenza territoriale: dapprima, nel 1786, a Cerro al Lambro venne aggregata la frazione di Gazzera e fu messo sotto la provincia di Milano poi venne inserito nel distretto di Melegnano e nel dipartimento dell’Olona.
Successivamente venne soppresso e unito al comune di Riozzo che a sua volta venne aggregato a Melegnano ma con la formazione del Regno Lombardo-Veneto Cerro e Gazzera tornarono autonomi.
Nel 1862, dopo la costituzione del Regno d’Italia, il comune assunse la denominazione di Cerro al Lambro per distinguerlo da altre località.
In piazza Roma si trova la chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo sulla cui data di costruzione non si hanno notizie ma si suppone che risalga all’alto medioevo. Nel ‘700 diventò chiesa parrocchiale e venne modificata la facciata che è la stessa che vediamo oggi. Oggi appartiene alla diocesi di Lodi.

