Tra le bevande maggiormente consumate al mondo rientra sicuramente il caffè. Quest’ultimo è diventata una vera e propria costante nella vita di tantissime persone, una sorta di sveglia irrinunciabile prima di affrontare la giornata.
In media in Italia ogni persona ne consuma almeno due-quattro al giorno e in molti si chiedono se quest’abitudine possa essere pericolosa per la salute. Ebbene, il caffè, oltre a essere un energizzante piacevole, fa bene anche alla salute, a patto che non se ne abusi, ovviamente. Ma ci sono delle cose che non tutti sanno su tale bevanda, pertanto ecco alcuni segreti da conoscere assolutamente.
Proprietà e benefici
Come anticipato, il caffè è una bevanda dalle mille sfumature, non solo aromatiche ma anche benefiche. In poche parole, oltre ad essere buono, questa bevanda offre ottimi benefici per la salute di chi lo beve. Si tratta, infatti, di una bevanda energizzante, che aiuta il metabolismo basale e quindi le principali funzioni quotidiane e migliora le prestazioni fisiche. Tra i benefici del caffè, bisogna sottolineare anche la presenza di antiossidanti, gli alleati principali per poter contrastare la formazione dei radicali liberi. Infine, bere quotidianamente il caffè aiuta l’organismo a combattere anche la ritenzione idrica, ovvero, la tendenza da parte dei tessuti a trattare i liquidi in eccesso.
L’ora migliore per bere il caffè secondo la scienza
Uno dei segreti di questa bevanda è l’orario consigliato per il consumo. Infatti, alcuni studi effettuati nell’ambito delle neuroscienze e della crono-farmacologia, spiegano che per sfruttare appieno le proprietà della caffeina al fine di combattere la stanchezza è necessario assumere il caffè tra le 9:30 e 11:30. Il motivo è che tra le 8:00 e le 9:00, il livello del cortisolo (l’ormone che consente all’organismo di rimanere sveglio) raggiunge il picco massimo, e quindi il caffè ha un effetto più blando. Successivamente, quindi dalle 9.30 in poi, il livello di cortisolo cala fisiologicamente fino al picco che avviene tra le 12:00 e le 13:00. Pertanto, la fascia oraria tra i due picchi di cortisolo è quella indicata per un miglior effetto della caffeina.
Quanto dure l’effetto di una tazzina di caffè
La caffeina mediamente contenuta in una tazzina di caffè viene assorbita piuttosto velocemente dall’organismo. L’effetto stimolante che deriva dall’assunzione di una tazzina di caffè può durare da un minimo di due ore fino ad un massimo di otto ore, a seconda del soggetto. In genere è consigliabile assumere la seconda tazzina di caffè solo dopo quattro ore dalla prima.
Conservare il caffè nel modo giusto fa la differenza
Un segreto sul caffè che non tutti sanno è che conservare la miscela in modo errato influisce sul gusto finale della bevanda. Infatti, la polvere di caffè assorbe odori e umidità, pertanto non deve essere esposta all’aria, al calore e a fonti luminose. Proprio per questo, il suggerimento è utilizzare un contenitore di vetro non trasparente, dotato di chiusura ermetica, al fine di preservare tutti gli aromi. Tale barattolo, va riposto in una dispensa chiusa, e non in frigo come si pensava erroneamente qualche anno fa. Infatti, gli sbalzi termici rovinano la miscela.