sabato,12 Ottobre,2024
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Milano raccontata da Arianna Puccio, in arte CASX

É uscito venerdì 10 novembre 2023, per l’etichetta V4V, il nuovo singolo del progetto CASX dal titolo “Bianca”.

Continua quindi il percorso dell’alter ego musicale di Arianna Puccio (founder della realtà Studio Cemento) che aggiunge un capitolo alla sua autobiografia musicale dove convivono influenze alternative rock, dark, infinite citazioni cinematografiche, ricordi e qualche rivincita

“Bianca” come la tela su cui sarebbe bello ripartire a riscrivere la nostra vita in maniera diversa. Aprirsi, amare, dedicarsi a qualcuno è una cosa tanto bella quanto spaventosa, specie se in passato è capitato di essere totalmente demoliti da un legame. Si sa che le relazioni peggiori sono quelle che tornano sempre e non smettono mai di tormentarti come fantasmi.

Per quanto si cerchi di seppellire tutto ciò che ci ha ferito, senza affrontarle, quelle cose e quelle persone in un modo o nell’altro tornano a galla, soprattutto quando cerchi la serenità di un nuovo amore. Attraverso un sound che spazia tra dream pop e shoegaze l’intento è quello di esorcizzare i dolori e gli spettri dell’amore passato per poter tornare a riemergere e vedere la luce.

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Abbiamo deciso di intervistarla, per avere l’opportunità di raccontare Milano con gli occhi di una giovane e talentuosa cantautrice rock.

Arianna Puccio, in arte CASX
Arianna Puccio, in arte CASX

Milano raccontata da Arianna Puccio, in arte CASX

  1. Come hai vissuto la realtà di Milano come imprenditrice? Pensi che sia una città competitiva o stimolante? E come cantautrice invece?

Il mio rapporto con Milano è sempre in conflitto. Ci sono nata, è casa mia, ma la sento la città più distante da me che esista la maggior parte delle volte. È una città che ti da tutto, ma non ti da la cosa più importante: il senso di appartenenza. Lanciare una start up, pure l’anno del covid, è stato un suicidio che non auguro a nessuno, ma io sono una che non molla e sono comunque fiera di noi per quello che abbiamo costruito mattone per mattone.

Milano è una città che ti consuma, e dove tutti sono competitivi in maniera tossica, per questo Studio Cemento vuole essere una casa, un posto sicuro per gli artisti dove sentirsi curati e dove sperimentare la loro creatività senza limiti. Vale lo stesso come cantautrice, la musica in italia funziona male, quindi cerco sempre di divertirmi e di fare quello che sento perché se no diventa una sofferenza.

  1. Ci racconti dello spazio in cui lavori? Com’è nato tutto? 

Studio Cemento è un agenzia di comunicazione, o meglio un posto dove gli artisti vengono per lavorare sulla loro identità musicale, visiva e digitale a 360 gradi. Lavoriamo con artisti, con etichette, management, uffici stampa e tutte le realtà che trovano utile collaborare con noi, anche eventi e festival ad esempio.

Come dicevo prima siamo nati a marzo del 2020, quindi insieme al Covid ahah. Nonostante le difficoltà siamo riusciti nel nostro piccolo ad aiutare tante anime della musica, e spero lo faremo per tanto ancora. Il vero problema sono i budget inesistenti e la difficoltà che ancora c’è a far capire l’utilità del nostro lavoro ai piani alti, ma ce la faremo ahah.

  1. Quali sono i primi luoghi di Milano che hanno ispirato e dato vita al progetto di Casx? Hai mai avuto voglia di cambiare aria invece?

Le colonne di San Lorenzo (a mio padre non piace questo elemento). La realtà è che io ero una di quelle Emo alle colonne. Li ho cominciato ad ascoltare musica punk e derivati, li ho cominciato a scrivere. Voglia di cambiare aria? Ogni giorno della mia vita. Non sono fatta per vivere in Italia purtroppo, ma non ho mai trovato il momento giusto per fuggire all’estero.

  1. Di che cosa parla Bianca”, il tuo ultimo singolo?

Bianca, come la tela su cui vorrei riscrivere parti della mia vita, è un pezzo che parla di relazioni tossiche, quelle che prima o poi ritornano. Ad un certo punto della mia vita ho deciso di seppellire questo tipo di rapporti, e non riesumarli mai più, perché mi sono stufata delle vibrazioni negative.

  1. Che necessità di spazi hai, per il tuo futuro professionale e non?

La necessità generale che sento per la musica è quella di avere più luoghi dove poter suonare full band, ma soprattutto vorrei che trovassimo il modo di investire di più nella musica e nell’arte in generale.

Arianna Puccio, in arte CASX
Arianna Puccio, in arte CASX
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