Dateo, piazzale e passante ferroviario

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Dateo: tra corso Indipendenza e viale Piceno, ecco il piazzale e la fermata del passante ferroviario. Prossimamente anche una delle stazioni della linea 4 della metropolitana. Siamo nella zona est della città.

Scrutando le targhe nel piazzale, leggiamo semplicemente Dateo: nessuna data, nessuna descrizione. Cantata da Calcutta e presente in un video di Neffa, il nome di questo piazzale-stazione dobbiamo ricercarlo molto indietro nel tempo.

Dateo è vissuto nel corso dell’ottocento, quello però senza il mille davanti. Sappiamo che morì a Milano nell’ 878 ma non abbiamo dati sulla sua nascita.

Era un presbitero, arciprete di Santa Maria Maggiore. Era un uomo con grandi possibilità e con un cuore grande. Fu Dateo il primo forse in tutta Europa a creare un brefotrofio. All’epoca si chiamava xenodochio e lo avremmo trovato in quella che oggi è la via Silvio Pellico. 

Qui i piccoli abbandonati potevano ricevere le cure e tutto il necessario per poter vivere in modo dignitoso. Nel ricordarvi che parliamo di oltre 1000 anni fa, i bimbi educati ed istruiti fino ai 7 anni, venivano poi avviati ad un mestiere.

Ecco cosa scrisse Dateo nell’atto di fondazione:  «Nel nome di Cristo. 22 febbraio 787, tredicesimo anno del regno in Italia di Carlo e Pipino, eccellentissimi Re e Signori nostri. Dateo, arciprete della Santa chiesa Milanese, figlio di un alto ufficiale regio, il defunto Domnatore, con l’aiuto della divina misericordia, vuole stabilmente fondare in questa città di Milano, presso la chiesa cattedrale, un brefotrofio come opera di santa carità cristian

Vicino allo xenodochio venne costruita in seguito la chiesa di San Salvatore, anch’essa voluta da Dateo. Qui avremmo trovato le sue spoglie se la chiesa non fosse stata demolita alla fine del 1700.

Non è un caso l’intitolazione di piazzale Dateo: gli uffici della provincia di Milano che si affacciano proprio qui, erano gli spazi occupati dal bretotrofio provinciale.

La memoria di Dateo è salvaguardata.

Dateo
Dateo

 

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