San Colombano al Lambro è l’unico comune exclave della provincia di Milano, un’isola meneghina immersa nelle terre di Lodi e Pavia.
Abitata sin dalla preistoria l’area deve il suo nome al monaco irlandese San Colombano che si fermò qui nel suo viaggio verso Bobbio dove fondò, nel 614, uno dei più importanti centri monastici europei: l’Abbazia di San Colombano.
Diventato feudo monastico di Bobbio vide il progressivo sviluppo di un centro abitato intorno al castello a partire dall’XI secolo, epoca in cui l’imperatore franco Corrado II donò il feudo di San Colombano all’Arcivescovo di Milano Ariberto d’Intimiano.
Dopo le devastazioni compiute da Federico Barbarossa, che rasero al suolo il castello di San Colombano al Lambro, il maniero fu ricostruito. In seguito furono i Visconti a prendere possesso del borgo che venne assegnato, nel 1396, ai monaci della Certosa di Pavia grazie ai quali vennero eseguite opere di bonifica del territorio.
Il feudo rimase ai certosini fino alla soppressione dell’ordine, avvenuta nel 1782 sotto l’imperatore Giuseppe II d’Austria. Seguirono riorganizzazioni territoriali che misero San Colombano al Lambro prima sotto il Contado di Lodi, poi sotto il Dipartimento del Ticino e successivamente nel Distretto di Sant’Angelo del Dipartimento dell’Olona, poi nel Dipartimento dell’Alto Po e infine sotto il Distretto di Pavia.
Dopo il congresso di Vienna finì sotto la provincia di Lodi e Crema per poi tornare, dopo una serie di passaggi, sotto la provincia di Milano.

San Colombano al Lambro: cosa vedere
Sono diversi i luoghi di interesse storico presenti all’interno del comune. Oltre al castello dobbiamo ricordare la Chiesa Parrocchiale di San Colombano il cui antico edificio di epoca carolingia sorgeva a ridosso del castello. La necessità di avere una chiesa più ampia spinse il rettore dell’epoca a chiedere il permesso di costruire un nuovo edificio sul finire del XV secolo, che venne edificato riutilizzando parte delle antiche vestigia.
Fra le cappelle all’interno della chiesa si può ammirare quella del Rosario eretta dopo la pestilenza del 1630.
Un’altra testimonianza storica è il Portone edificato nel 1691 a memoria del titolo araldico di Borgo Insigne concesso dal re di Spagna Carlo II a San Colombano. Sotto il pilastro dell’arco furono murate una moneta e una pergamena datata, grazie a cui è stato possibile avere un riferimento certo sull’anno della sua costruzione.

San Colombano al Lambro è un luogo che merita di essere visitato Si trova a una cinquantina di chilometri da Milano, non proprio dietro l’angolo ma si può fare!
