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Baranzate, un comune giovanissimo

Baranzate, costituito comune autonomo nel recente 2004 è nato dallo scorporamento da Bollate, si trova nell’area a nord ovest di Milano. La sua scissione è stata votata nel referendum popolare del 1999 ed è stata portata a compimento con ritardo, sei anni più tardi, per controversie nate col comune di Bollate.

La storia di Baranzate inizia con la sua prima menzione in un antico codice longobardo datato al 994 d.C., dove il paese è chiamato Balanziate. Tuttavia, le prime testimonianze scritte dell’esistenza del comune risalgono al XIII secolo, nel 1235, quando sono documentati i primi abitanti, i consoli e la gestione delle terre. In questa epoca, molte di questi appezzamenti appartenevano al Monastero Maggiore di Milano e al Monastero di Sant’Ambrogio.

Durante il Basso Medioevo, l’economia di Baranzate era interamente basata sull’agricoltura. Il villaggio era costituito da un nucleo centrale circondato da campi e vigneti. Nel 1450, la zona passò sotto il controllo della famiglia degli Sforza, che introdusse la coltivazione del gelso per la produzione di seta, un’attività fiorente che avrebbe caratterizzato la regione per secoli.

Nel 1530, il feudo di Desio, al quale Baranzate apparteneva, fu elevato a marchesato e rimase di proprietà dei conti Gallarati fino al 1580. Successivamente, la zona passò alle mani dei fratelli Manriquez. Con l’avvento di Napoleone Bonaparte, Baranzate fu annesso per la prima volta a Bollate. Durante questo periodo, furono aboliti i feudi e gli ordini monacali, con il controllo che passò allo stato.

Negli anni ’60, durante il boom economico, Baranzate conobbe una crescita demografica significativa grazie all’arrivo di migranti da diverse regioni d’Italia. Nel 1961, la popolazione raggiunse 4.389 abitanti. Questo periodo vide la nascita di numerose industrie, e la richiesta di alloggi portò a un’urbanizzazione disordinata nelle aree confinanti con Milano, con la graduale scomparsa delle coltivazioni agricole.

Baranzate, cosa vedere

L’edificio più antico di Baranzate di cui si ha traccia è la chiesetta dedicata a San Vincenzo, la cui edificazione, secondo i documenti pervenuti, risale a prima del XIII secolo. Quattro secoli più tardi sulle sue rovine nacque un nuovo edificio che venne dedicato alla Natività di Vergine Maria e che, a partire dal XIX secolo, ebbe diversi proprietari, tra cui i Lainati e gli Erba, fino ad arrivare alla famiglia Andreoletti. Oggi la troviamo in via Nazario Sauro.

Poco distante, in via Conciliazione, si trova la chiesa di N.S. della Misericordia, un edificio al primo sguardo molto lontano da quella che è l’idea tradizionale di chiesa. Architettura moderna ed essenziale è nata nel 1957 su progetto degli architetti Angelo Mangiarotti e Bruno Morassutti.

Caratterizzata da pareti in vetro opacizzato è un esempio significativo di architettura ecclesiale moderna nella diocesi ambrosiana. Contemporanea nella struttura conserva al suo interno tesori antichi, come la statua sospesa in legno del Cristo della fine del ‘400 posizionata sopra l’altare o la statua cava lignea della Madonna con il Bambino del ‘600 situata nella cripta a sinistra.

La storia di Baranzate è un esempio di come le comunità locali possano evolversi nel corso dei secoli, adattandosi ai cambiamenti sociali ed economici. Baranzate è un luogo che riflette il dinamismo e la determinazione dei suoi abitanti nel cercare l’autonomia e la creazione di un comune indipendente, un processo che ha segnato una tappa importante nella sua storia.

Baranzate - interno della chiesa di N.S. della Misericordia
Baranzate – interno della chiesa di N.S. della Misericordia

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