sabato, Aprile 20, 2024

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Ca’ Brutta, ecco perché si chiama così

Ca’ Brutta è un grande edificio residenziale dell’inizio del XX secolo situato in via della Moscova all’angolo con piazza Stati Uniti d’America e via Turati.

Progettato dall’architetto Giovanni Muzio viene da molti considerato il manifesto architettonico del movimento artistico “Novecento” che, dopo le sperimentazioni futuriste e cubiste, promuoveva un ritorno all’ordine e alla purezza delle forme.

Muzio progettò Ca’ Brutta  assecondando l’esigenza di creare ambienti che sfruttassero in modo ottimale sia l’aria che la luce. I tetti vennero concepiti con ampie terrazze e giardini pensili. La sua costruzione iniziò nel 1919 e venne portata a termine nel 1923.

Non appena furono tolte le impalcature iniziarono le critiche dei conservatori: era un edificio troppo moderno, troppo “pulito” dove gli elementi classici erano stati usati con eccessiva disinvoltura, un brutto esempio di architettura, una Ca’ Brutta.

Anche la stampa infierì, il quotidiano “Il Secolo” lo descrisse con queste parole: “Pare di vedere in sogno uno di quegli stranissimi quadri cubisti, nei quali dopo un certo tempo, neppure l’artista ci capisce più nulla e là dove manca la capacità di tracciare una linea diretta e un segno armonioso, supplisce la metafisica“.

Naturalmente c’era anche chi la pensava in maniera opposta: i Novecentisti la consideravano una novità rivoluzionaria che avrebbe aperto le porte a nuovi orizzonti.

Ca’Brutta: piace e non piace

La Ca’ Brutta è sicuramente un edificio particolare che crea un certo disorientamento per la sua apparente disorganizzazione. Costituito da due corpi edilizi, di cui uno in linea e l’altro a corte, presenta un arco che unisce i due edifici creando un’unica entità architettonica. I due palazzi sono separati da una strada privata, accorgimento grazie al quale è stato possibile dare più luce agli appartamenti interni.

La facciata esterna è caratterizzata dall’uso di materiali diversi: travertino per i primi due piani, cemento per i successivi tre e stucco vicentino con calce viva e marmi per l’ultimo piano.

La tanto criticata Ca’ Brutta ha un primato: fu il primo edificio di Milano ad avere un garage sotterraneo riservato ai suoi inquilini.

Ca Brutta - foto di Arbalete
Ca Brutta – foto di Arbalete

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