Monastero di Santa Giulia, prezioso luogo di memorie storiche stratificate nel corso dei secoli, si trova a Brescia in via dei Musei.
Fondato nel 753 dall’ultimo re dei Longobardi Desiderio insieme a sua moglie Ansa, era un monastero femminile di regola benedettina. Qui venivano accolte vedove, sorelle, figlie di personaggi di alto rango che con le loro doti portarono ad un arricchimento del monastero nel corso dei secoli.
La prima badessa fu Anselperga, figlia di Desiderio, che accolse nel monastero la sorella Ermengarda che si rifugiò fra le sue mura dopo essere stata ripudiata dall’imperatore Carlo Magno perché, come sua sposa, non era in grado di dargli un erede. A Ermengarda Alessandro Manzoni dedicò uno dei più celebri cori dell’Adelchi.
Il Monastero di Santa Giulia era un luogo di culto importante. Al suo interno si trovava (e si trova) la basilica di San Salvatore che venne consacrata da Papa Paolo I in persona. Quando Desiderio divenne re d’Italia il Monastero di Santa Giulia fu adibito a tomba dinastica che accolse le reliquie della regina Ansa insieme ad altri membri della sua famiglia.
Nato su un’area dove sorgevano importanti Domus romane ospita oggi il Museo della città dove, in un viaggio tra storia, arte e spiritualità, vengono raccontate le vicende antiche a partire dal III millennio a.C. fino al XVIII secolo. Lungo il percorso che si snoda negli edifici del complesso monastico si incontra il sito seriale “Longobardi in Italia: i luoghi del potere” con cui il Monastero di Santa Giulia, insieme al parco archeologico, è iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO dal 2011.
Il Monastero comprende la basilica longobarda di San Salvatore, l’oratorio di Santa Maria in Solario, il Coro delle Monache, la chiesa di Santa Giulia e i chiostri.
Esiste un legame strettissimo tra il luogo che contiene il Museo e gli oggetti esposti, costituiti da circa 11.000 pezzi tra reperti celtici, romani e longobardi. Descrivere tutti i capolavori conservati al Monastero di Santa Giulia è impossibile e riduttivo. Emozioni del genere vanno assolutamente vissute sulla propria pelle perché il Monastero di Santa Giulia è un posto che non si spiega, bisogna vederlo. Segnate in agenda!

