sabato,12 Ottobre,2024
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Riconosco la tua “voce” tra mille

Permettetemi un pensiero personale, condizionato da una profonda ignoranza in materia “acustica”.

Parto da quest’ultimo punto: non so nulla di campane, del loro suono, di come si misura e quali sono i parametri che permettono ad una singola campana di avere una, la chiamo tonalità non sapendo se sia corretto o meno, diversa dall’altra.

Non mi ero mai posto questa domanda fino a due giorni fa quando, fermo ad un semaforo e impegnato in una serie di pensieri, ho sentito un suono assolutamente familiare.

Era quello delle campane della chiesa di San’Antonio da Padova, la cui fontana giusto oggi è al stata vandalizzata. Ecco, quel suono, quella tonalità o timbro, lo ripeto, non ho idea di come si dica, lo riconoscerei tra mille.

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E ne ho le prove, visto e considerato che, chi mi legge ormai dovrebbe saperlo, ho una passione smodata per le chiese e vi assicuro che di rintocchi e suoni, ne ho sentiti non dico migliaia, ma certamente qualche centinaio.

Eppure quel suono è per me unico. E ne ho avuto la riprova qualche ora fa, passando davanti ad un’altra chiesa proprio mentre suonavano le campane. Un suono diverso, diversissimo dal “suo“.

Nessun mistero ovviamente, ma molto più banalmente quasi 15 anni di convivenza con quel suono, con quelle campane, che “n” volte al giorno suonavano proprio davanti alla finestra di quella che all’epoca era la mia cameretta. E’ evidente che quel suono è diventato parte di me, ha scandito le ore della mia infanzia ed una parte dell’adolescenza. E credo sia abbastanza normale che proprio quel suono sia per me così familiare.

Nonostante tutto questo però, la cosa mi sorprende anche adesso che lo scrivo. Un suono così familiare, così vicino, che sembra quasi una voce di un parente.

Riconosco la tua "voce" tra mille
Riconosco la tua “voce” tra mille

 

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