domenica,16 Novembre,2025
HomeCuriositàMilano e il Barbarossa: ribellione, distruzione e rinascita

Milano e il Barbarossa: ribellione, distruzione e rinascita

Milano contro l’Impero: l’inizio del conflitto

Nel XII secolo, l’Italia settentrionale è segnata da profonde tensioni tra i Comuni e l’Impero. Federico Barbarossa, appena salito al trono, ha idee chiare: ripristinare l’autorità imperiale sulle città ribelli, con Milano in testa. La prima visita dell’imperatore nel 1154 è un segnale di forza: devastazioni nei territori alleati di Milano, distruzione di Tortona e un chiaro avvertimento. Milano, tuttavia, reagisce con fierezza: rafforza le proprie alleanze e attacca le città fedeli all’imperatore, tra cui Lodi.

L’assedio e la resa di Milano

Nel 1158 Barbarossa torna in Italia. Il suo esercito devastante cinge d’assedio Milano. Dopo un mese di pestilenze e fame, la città si arrende. Le condizioni di resa, seppur dure, non annientano la città: Milano deve permettere la ricostruzione delle mura di Lodi e Como, e sottoporre all’approvazione imperiale la nomina dei consoli.

Ma l’imperatore non si ferma. Dalla dieta di Roncaglia del novembre 1158 proclama la fine della libertà comunale. Quando Milano si rifiuta di accettare un podestà imperiale, la città viene bollata come ribelle. Barbarossa prepara la vendetta: attacca Crema e, infine, nel 1162 rade al suolo Milano.

Milano rasa al suolo: la distruzione del 1162

Il terzo assedio, iniziato nell’agosto 1161, si protrae per oltre sette mesi. Senza sferrare un vero attacco, Barbarossa lascia che la fame e le epidemie logorino la città. A marzo 1162 Milano si arrende: viene evacuata e sistematicamente distrutta. Le chiese saccheggiate, i palazzi abbattuti, il sale versato nei solchi per condannare la terra. Gli abitanti, ridotti a spettro del passato, vengono esiliati nei borghi fuori città: Noceto, Lambrate, Vigentino, Carrera e San Siro.

Dalle macerie alla rinascita

Il Comune è morto, il potere passa a un podestà tedesco. Ma proprio mentre Barbarossa è impegnato altrove, inizia a prendere forma la riscossa dei Comuni. Nel 1164 nasce la Lega Veronese, poi si uniscono i Comuni lombardi, tra cui Cremona e Brescia. Milano, nel maggio 1167, rinasce: gli esiliati rientrano, si ricostruiscono le mura, riprendono i commerci e la città torna a splendere. Nasce anche Alessandria, una nuova città fortificata dedicata al papa.

Legnano: la grande rivincita

Il 29 maggio 1176 la storia cambia volto. A Legnano, le truppe comunali affrontano e sconfiggono l’esercito imperiale. Barbarossa, disperso e dato per morto, fugge a Pavia. Milano riesce a trasformare quella vittoria in simbolo dell’Italia che si oppone allo straniero.

La pace e la riconciliazione

Nel 1185 Barbarossa, ormai consapevole dell’impossibilità di piegare Milano, firma la pace. Nella dieta di Costanza del 1183 vengono riconosciuti i privilegi e l’autonomia delle città lombarde. Milano ottiene definitivamente l’approvazione imperiale e diventa ufficialmente la città guida dell’Italia settentrionale.

Economia, società e gli Umiliati

Nel frattempo, la città cresce e si trasforma. Con 90.000 abitanti, Milano è una delle città più popolose e dinamiche d’Italia. Fioriscono commerci, arti e corporazioni. Una delle più importanti è quella della lana, dove nascono gli Umiliati: lavoratori lanaioli che, in assenza di tutele, si organizzano in confraternita religiosa.

Nel 1201 l’ordine ottiene il riconoscimento papale e diventa una potenza economica, amministrando manifatture e tessuti, fino ad avere un peso anche politico. Ma con la ricchezza arriva anche la corruzione. San Carlo Borromeo nel 1571 ne decreterà lo scioglimento.

Danilo Dagradi
Danilo Dagradi
Danilo racconta Milano da oltre dieci anni attraverso articoli, podcast e video che ne svelano l’anima più autentica.
A tal proposito

Più letti