Aristotile Fioravanti, l’ingegnere che muoveva le torri

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Aristotile Fioravanti fu un famoso architetto e ingegnere bolognese, nato nel 1415 da Fioravante di Ridolfo, noto ingegnere pistoiese.

Seguendo le orme del padre si formò in campo edilizio. Uno dei suoi primi interventi risale al 1437 e riguarda il sollevamento e posa in opera della nuova campana della torre dell’Arengo di Bologna.

Aristotile Fioravanti divenne famoso per aver spostato di oltre 13 metri dal suo sito originario la trecentesca torre della Magione (demolita poi nel 1825) e posta sul fianco della chiesa di Santa Maria del Tempio a Bologna.

Dopo tale successo venne richiesto a Venezia per raddrizzare il campanile della chiesa di San Michele Arcangelo e chiamato a Milano da Francesco Sforza che lo consultò per la realizzazione di un canale navigabile tra il Taro e Parma. Operò in diverse città, tra cui Mantova presso Ludovico Gonzaga, Parma, Cremona, Lecco e Ferrara.

Aristotile Fioravanti, l’ingegnere che muoveva le torri

La sua fama crebbe ed oltrepassò i confini arrivando in Ungheria, dove venne chiamato dal re Mattia Corvino per la costruzione di ponti necessari al transito delle truppe che dovevano fronteggiare l’avanzata turca. L’architetto, apprezzato per il suo operato, ebbe il privilegio di coniare una moneta con la sua effige.

Questa concessione gli procurò qualche guaio quando rientrò a Roma: pagando con quelle monete venne citato in giudizio come falsario. Tale accusa si risolse, ma gli costò la sospensione dagli incarichi per cui era stato convocato in città.

Nel 1476 andò a Mosca, dove venne chiamato dal gran principe Ivan III per la ricostruzione della cattedrale dell’Assunzione, crollata a causa di un recente terremoto. Tale lavoro è un fiore all’occhiello dell’architetto che utilizzò sistemi costruttivi innovativi del tutto simili al moderno cemento armato.

Aristotile Fioravanti non rientrò più in Italia e morì in circostanze sconosciute. Partecipò come ingegnere militare e comandante delle artiglierie al servizio di Ivan III nelle campagne di Novgorod, Kazan’ e Tiver’.

Milano ha dedicato all’architetto la lunga e stretta via che congiunge via Bramante a via Aleardi.

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