lunedì,14 Ottobre,2024
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Pietro Bucalossi, il Sindaco ossessionato dal pareggio di bilancio

Pietro Bucalossi fu il Sindaco di Milano che succedette a Gino Cassinis, morto improvvisamente il 13 gennaio del ’64. Ricoprì la carica dal febbraio del 1964 fino al dicembre del 1967 e si distinse per la sua volontà quasi ossessiva a fare quadrare i bilanci del comune.

Di origini pisane nacque a San Miniato il 9 agosto 1905. Laureatosi con lode a Pisa in Medicina e Chirurgia iniziò a lavorare presso la Clinica Chirurgica di Firenze. Nel 1934 si trasferì a Milano dopo aver vinto il concorso di Aiuto presso l’istituto nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori (INT).

Medico brillante diventò presto un oncologo di fama internazionale e, nel 1956, fu nominato prima direttore e poi presidente dell’INT. Tra i suoi allievi ci fu Umberto Veronesi che gli succedette alla direzione dell’Istituto milanese.

Nel 1948 si candidò al parlamento nella lista Unità Socialista e poi passò al Partita Socialista Democratico Italiano per cui, nel ’58, venne eletto alla Camera.

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Il 17 febbraio 1964 diventò Primo Cittadino di Milano, prendendo il posto del defunto Cassinis. Già nel novembre dello stesso anno dovette affrontare le elezioni amministrative. Il programma elettorale del centro sinistra che venne illustrato da Bettino Craxi metteva in luce i risultati raggiunti fino a quel momento (fornendo quindi una giustificazione alle spese sostenute) e presentava i futuri investimenti.

Pietro Bucalossi ed il pareggio di bilancio

Un programma che non trovò terreno fertile nella politica intrapresa dal riconfermato Pietro Bucalossi volta a ridurre o, laddove possibile, azzerare sperperi e sprechi. Il Corriere della Sera scriveva che per il sindaco “il pareggio delle entrate con le uscite è la frontiera ferma e insuperabile per conservare dignità alla nostra autonomia”.

L’intransigente Primo Cittadino, fermo nel suo modus operandi, entrò in collisione con il suo partito che, dopo qualche tentativo di mediazione non andato a buon fine, portò Pietro Bucalossi a dimettersi nel dicembre del 1967 e a lasciare il PSDI.

Nel 1968 rientrò in parlamento nelle liste del PRI e tra il luglio 1973 e il marzo 1974 ricoprì la carica di Ministro della Ricerca Scientifica e Tecnologica, dal novembre del ’74 al febbraio del 1976 fu Ministro dei Lavori Pubblici e vice presidente della camera.

Lasciato il PRI per divergenze ideologiche entrò nel PLI. Nel 1980 si presentò alle amministrative con la lista civica “Melone milanese” ma la cosa non ebbe seguito.

Pietro Bucalossi morì a Milano il 15 marzo 1992. Ricordato come uomo dal carattere burbero, aggressivo e ruvido ebbe un’ esemplare  coerenza politica ed un’ammirevole tensione etica.

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