Santo Stefano Ticino, il comune senza il fiume

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Santo Stefano Ticino è un comune situato nell’area ad ovest di Milano, a una manciata di chilometri da Magenta e poco più di un paio da Corbetta.

La storia di Santo Stefano Ticino risale a tempi antichi, le sue origini sono di epoca romana.  Lo sviluppo di un vero e proprio nucleo abitativo risale al XII secolo, quando intorno alla cappella vennero costruiti alcuni cascinali.

Secondo il Liber Notitiae Sanctorum Mediolani di Goffredo da Bussero, nel XIII secolo la cappella locale faceva parte della Pieve di Corbetta. Nel 1275 il condottiero Scansino Borri ottenne in feudo molti terreni siti in Corbetta e Santo Stefano Ticino per i servizi resi a Ottone e Matteo Visconti.

Nel corso del Rinascimento, Santo Stefano Ticino beneficiò della crescita economica e dello sviluppo culturale di Milano. Diverse famiglie nobili milanesi, come gli Sforza e i Visconti, possedevano tenute e proprietà nella zona. Nel corso dei secoli successivi, il comune subì varie influenze architettoniche e urbanistiche, con la costruzione di ville signorili e chiese di pregio.

Il feudo ottenne la propria indipendenza nel 1650, dopo aver acquisito autonomia per volontà del Cardinale Borromeo che promosse la libertà del borgo, rendendolo libero dalla giurisdizione della parrocchia di Ossona. Vent’anni più tardi, tuttavia, il feudo tornò alla famiglia Borri per ingenti debiti insanati.

Durante il XIX secolo, Santo Stefano Ticino fu coinvolto nei movimenti risorgimentali che portarono all’unificazione italiana. Nel corso del XX secolo, si sviluppò come un comune residenziale, con una crescita urbana e demografica significativa. L’industrializzazione della regione portò alla costruzione di fabbriche e impianti produttivi lungo il fiume Ticino.

Santo Stefano Ticino, un comune moderno

Una famiglia influente fu quella degli Aliprandi che fece costruire una cappella gentilizia nella chiesa di Santo Stefano ed anche una villa di cui oggi, però, non c’è più traccia. All’inizio del XX secolo vennero edificati la chiesa nuova e l’asilo e, nel 1930, aprirono le scuole elementari in via Garibaldi, costruite con il contributo della famiglia Citterio.

Il progetto iniziale prevedeva di ristrutturare l’antico Palazzo Aliprandi Ponzoni che durante il restauro crollò rovinosamente, rendendo necessaria la costruzione di un nuovo edificio. Oggi, col suo aspetto classicheggiante, ospita gli uffici comunali a cui si accede da un ampio porticato.

Altro edificio storico è il Palazzo Parravicini, appartenuto a Gaetano Aliprandi che lo diede in dote alla figlia Antonia, sposa di Carlo Francesco Parravicini. La residenza rimase di proprietà dei Parravicini fino al 1950, quando venne messa all’asta e divisa in porzioni abitative. L’edifico presenta un porticato a tre archi poggianti su colonne in granito.

Santo Stefano Ticino è un comune moderno che conserva tracce della sua storia passata. Offre una combinazione di aree rurali e aree urbane, con una varietà di servizi e infrastrutture per i suoi abitanti. Il comune si trova in una posizione strategica vicino a Milano e gode di collegamenti di trasporto efficienti, che favoriscono l’accesso alle principali città della Lombardia.

Apprezzato per la sua bellezza naturale, con il fiume Ticino vicino che offre opportunità per attività all’aria aperta come la pesca e le passeggiate lungo il fiume, il comune ospita  diverse manifestazioni culturali ed eventi durante l’anno, che contribuiscono a valorizzare la sua identità storica e culturale.

 

Santo Stefano Ticino - Palazzo Citterio. Foto di Skukifish
Santo Stefano Ticino – Palazzo Citterio. Foto di Skukifish

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