Mesero, comune situato nella zona a ovest di Milano, lega il suo passato alla splendida Certosa di Garegnano di cui siamo grandi ammiratori e con noi, lo sappiamo, molti di voi.
In origine sul territorio meserese si trovava un insediamento romano. Il primo documento scritto dove viene citato Mesero risale all’anno 1393 e riguarda un lascito di terreni facenti parte del suo territorio ai padri dell’abbazia di Sant’Ambrogio ad Nemus da parte del nobile milanese Antonio Corrado.
Risale invece al 1399 il documento con cui Gian Galeazzo Visconti, Duca di Milano, concede ai monaci della Certosa di Garegnano tutte le terre di Mesero possedute dai suoi feudatari.
Mesero, comune certosino… un tempo
Grazie a questa concessione i certosini diventarono proprietari di buona parte del comune che misero sotto la loro ala protettrice. Non solo amministravano il luogo ma bonificarono i terreni insegnando i nuovi tipi di coltivazioni alla popolazione assistendola nei periodi di carestie e guerre. In segno di riconoscenza i meseresi incorporarono la loro parrocchia nel monastero della Certosa.
Nel XV secolo la famiglia Crivelli fondò la scuola della Madonna del Rosario dove il cappellano aveva l’obbligo di impartire lezioni gratuite ai bambini poveri. Con l’imperatore austriaco Giuseppe II l’ordine dei monaci certosini venne soppresso e Mesero abbandonata dai religiosi. I beni dei monaci vennero venduti all’asta e acquistati dal nobile milanese Federico Landriani che, nella metà dell’Ottocento, aprì una filanda.
Il comune meserese fu teatro dei primi scontri tra le colonne guidate da Mac Mahon e l’esercito austriaco durante la Battaglia di Magenta del 4 giugno 1859.
Facciamo ora quattro passi in paese e andiamo a vedere l’antica chiesa parrocchiale della Madonna della Purificazione, oggi Santuario di Santa Gianna Beretta Molla, situata in piazza Europa. Le sue origini sono incerte ma si pensa che la prima costruzione sia riconducibile alla chiesa dedicata alla Madonna citata da Goffredo da Bussero nella sua catalogazione del XIII secolo.
Dell’edificio romanico-lombardo non rimane più niente perché trasformato da diversi successivi interventi che ne hanno cambiato l’aspetto. Quella che vediamo oggi con le sue forme barocche è frutto del rifacimento eseguito per volere dei monaci certosini. Al suo interno è visibile lo stemma della Certosa di Garegnano.
In via Garibaldi, all’angolo con via Verdi, si trova il Santuario della Madonna Addolorata e di San Bernardo su cui si erge un campanile in stile romanico che è diventato un po’ il simbolo del comune perché visibile da lontano.
Furono i meseresi a sistemare l’antica cappella dedicata a Santa Margherita appoggiati dai certosini che concessero di buon grado il rifacimento. Nel 1612 il Santuario fu portato a termine.
In via Roma si trova Villa Colombo, la residenza più antica e meglio conservata del comune. Costruita dai certosini passò alla famiglia Landriani che ne destinò una parte alla filanda. Successivamente la villa passò alla famiglia Colombo, attuale proprietaria. La mano dei monaci è tangibile: nell’oratorio sono conservati gli affreschi originali.
Mesero, come tutta la provincia milanese, conserva antichi tesori che meritano di essere visitati. Se siete in zona passate a dare un’occhiata!
