Il dialetto, un amico sincero che deve stare tra noi

Più letti

Ci siamo dimenticati il dialetto.

Dal 2016 organizziamo Se Parla Milanes, che vuole essere il modo per rendere protagonista di eventi ed attività il meneghino.

E non è cosa facile. Perchè se è vero che a parole manca a tutti sentire il dialetto, poi la pigrizia e l’abitudine ci porta a non parlarlo mai. Un po’ per vergogna, un po’ perchè poi con chi lo parlo? Si finisce col non usarlo.

Una delle cose legate alla scomparsa del dialetto è che la generazione nata dopo il 2000, proprio non lo conosce. Se siamo già alla generazione che ha i nonni che parlano italiano, come faremo a non perdere questa lingua (ha tutta una sua grammatica ed una sua letteratura e quindi di lingua in effetti si tratta)?

Come tramandare ai ragazzi la bellezza del parlato, delle poesie e delle canzoni? La cosa che sempre mi lascia perplessa è che questo accade solo a Milano: non vale questa regola per il resto d’Italia. Ovunque si mantiene viva il dialetto del luogo tranne qui, nella Babilonia d’Italia, che parla tutte le lingue tranne la sua…

Allora ecco una storiella in dialetto del nostro Carletto Oblò, così tanto per sorridere un po’…

LA MICHÈTTA

Quand te vee sul marciapee,
lì denanz al prestinee
tì te vedet là in vedrina
chi del pan l’è la regina.

Sì son ‘dree parlà de lee,
d’on robin de pòcch danee:
l’è divisa in cinqu boccon
cont in tèsta on bèll botton.

Che profumm, che bon odor,
l’è fin bèll el sò color.
L’ha cantada anca ‘l poètta,
t’hee capii? L’è la michètta!

Carlètto Oblò

3 Commenti

Comments are closed.

Ultime

Incoronazione di spine, il mistero di Pasqua

Sono alla Pinacoteca Ambrosiana, nell'ambiente suggestivo dell'"Aula Leonardi": qui spicca un affresco di grande impatto, realizzato da Bernardino Luini,...

Potrebbe interessarti