sabato,27 Luglio,2024
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Villapizzone, un paese o un quartiere?

Pur avendo tutta l’aria di essere il nome di un paese Villapizzone è un quartiere di Milano situato tra la Bovisa e viale Certosa.

In origine, in effetti, era un piccolo borgo chiamato Villaggio Piccione, nome derivante dal monaco di origine greca Atanasio Piccione che qui dimorava nel VI secolo. Sembra che il religioso guidasse una comunità di monaci che qui gettarono le fondamenta dell’antica parrocchia di San Martino, bonificarono i terreni boscosi circostanti e costruirono i primi edifici che andarono a costituire il borgo primordiale.

Diventato nel XVIII secolo feudo del conte Giorgio Giulini venne annesso a Milano in un primo momento sotto Napoleone e poi nel 1923, in seguito all’aggregazione con il comune di Musocco.

Villapizzone, un paese o un quartiere?

Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento Villapizzone conobbe una certa fama grazie all’osteria Melgasciada, dove i milanesi usavano venire in primavera per gustare gli ottimi asparagi coltivati nei dintorni. Posizionata all’interno del bosco della Merlata, nel Cinquecento fu il quartier generale di una banda di briganti che aggredivano i malcapitati che passavano di lì e le cui leggende spaventose rimasero vive nella memoria del popolo nel corso dei secoli successivi.

La parrocchia di San Martino si trova nel centro storico del borgo e sorge nell’area dove venne eretto il primo edificio religioso sostituito poi, a inizio Cinquecento, da una nuova struttura a sua volta riedificata alla fine del secolo. Nel XVIII secolo ospitò la confraternita del Santissimo Sacramento e alla fine del XIX secolo venne ampliata grazie a una donazione fatta da monsignor Giovanni Radice Fossati.

Di fronte alla chiesa si trova Villa Radice Fossati, residenza di campagna della famiglia patrizia eretta a metà Ottocento. Nel 1932 diventò sede di un istituto di rieducazione delle Suore Stimmatine che, neanche trent’anni più tardi, venne chiuso per inagibilità dei locali. All’inizio degli anni ’70 venne occupata da alcuni gruppi giovanili che, nel giro di pochi anni, portarono la struttura al degrado più totale. Fu grazie a una comunità di gesuiti e al contributo di persone a loro vicine che Villa Radice Fossati venne ristrutturata per ospitare la Comunità di Villapizzone.

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