giovedì,10 Luglio,2025
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Fontane di Milano: l’idea di intitolarle alle donne per colmare il divario toponomastico

Intitolare le fontane pubbliche di Milano a figure femminili per ridurre il divario tra luoghi dedicati a uomini e donne. È questa la proposta presentata dalla consigliera comunale Diana De Marchi  e recentemente approvata dal Consiglio comunale di Milano.

“Nonostante alcune intitolazioni recenti, il gap resta enorme”, ha dichiarato De Marchi. “Raggiungere la parità in tempi brevi è irrealistico, anche perché è sempre più difficile trovare spazi nuovi da dedicare”.

Perché proprio le fontane di Milano?

In un contesto urbano dove cambiare il nome a strade e piazze esistenti è complicato per motivi burocratici, e dove le nuove vie sono sempre più rare, si cercano alternative. Alcuni luoghi, come giardini o larghi, sono già stati sfruttati, ma ora l’attenzione si sposta su un elemento urbano spesso trascurato: le fontane pubbliche.

“Le fontane rappresentano l’acqua, simbolo universale del femminile”, ha sottolineato la consigliera. “Dedicarle alle donne è un modo poetico e simbolico per ricordare storie importanti. Come l’acqua, le donne si muovono libere, senza padroni e senza confini”.

Fontane pubbliche a Milano: i numeri

Attualmente Milano conta oltre 70 fontane pubbliche, distribuite tra centro e periferie. Alcune sono molto conosciute, come:

  • la Fontana delle Quattro Stagioni in piazzale Giulio Cesare

  • la cosiddetta Torta degli Sposi in piazza Castello

  • opere firmate da grandi artisti come Giò Ponti (largo Donegani) e Igor Mitoraj (piazza Paci).

Tuttavia, secondo un censimento, la distribuzione è disomogenea:

  • il Municipio 1, che comprende il centro storico, ospita 20 fontane,

  • mentre il Municipio 5 solo 4.

Queste fontane, molte delle quali prive di un nome ufficiale, potrebbero diventare spazi simbolici dedicati alle donne, raccontando storie di scienziate, artiste, imprenditrici e altre figure femminili spesso dimenticate dalla storia.

Il divario di genere nella toponomastica milanese

Secondo l’associazione Toponomastica Femminile, Milano presenta un forte squilibrio:

  • Su 4.250 spazi urbani,

  • 2.538 sono intitolati a uomini,

  • mentre solo 141 a donne: il 3,31%.

E tra questi 141:

  • 43 sono intitolati a Madonne, sante o beate,

  • solo una è una benefattrice laica,

  • appena 2 sono scienziate (Marie Curie e Maria Gaetana Agnesi),

  • 27 umaniste,

  • 14 donne dello spettacolo,

  • 7 artiste,

  • 35 figure storico-politiche,

  • 3 imprenditrici,

  • 2 atlete (Alfonsina Strada e Ondina Valla),

  • 2 personaggi letterari,

  • 2 toponimi generici.

Un patrimonio urbano da valorizzare

Intitolare le fontane alle donne non è solo una scelta simbolica, ma anche una strategia culturale per riportare alla luce storie dimenticate, dare visibilità a figure femminili importanti, e trasformare elementi architettonici spesso ignorati in spazi carichi di significato.

Un piccolo gesto, capace però di trasformare il paesaggio urbano e il nostro modo di leggere la città.

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