C’era una volta, ma non è una favola

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C’era una volta un bambino di 8 anni che tutte le mattine si recava a scuola. Andava da solo perchè da casa erano davvero pochi passi.

Si sentiva grande a fare quel pezzo di strada tutto solo e sapeva bene che non poteva salire sul ponte che c’era a fianco della scuola: era pericoloso perchè passavano le auto e soprattutto perchè portava lontano. Quel bambino non è mai salito sul ponte, ma si è sempre chiesto come mai la mamma lo avesse messo in guardia dalle auto e lui ne aveva sempre viste poche passare da lì.

C’era una volta un ragazzino di 13 anni che ogni settimana saliva sul ponte a fianco della sua vecchia scuola e con altri ragazzini della sua via, incontrava quelli che arrivavano dall’altra parte del ponte. E ogni settimana il confine che divideva le due “squadre” si spostava: una volta verso di loro l’altra verso la parte degli altri.

Dipendeva da chi per primo se ne andava con il sangue che usciva dal naso. Sua mamma non voleva che andasse sul ponte, ma lui voleva aiutare i suoi amici. E poi papà aveva detto che poteva andare in giro con gli amici purchè tornasse presto e non andassi mai, ma proprio mai al vecchio luna park.

C’era una volta un ragazzo di 15 anni che insieme ad un suo amico arrivò in quello che una volta era il luna park. Voleva vedere i resti di quei giochi che ricordava di aver usato da bambino, ma non appena arrivati, se ne andarono a gambe levate dopo che da un cespuglio un tizio se ne uscì con una siringa in mano.

Quello che era un bambino, un ragazzino e poi un ragazzo ieri è tornato. E quel che c’era una volta oggi non c’è più.

Sì, proprio come quella casa e l’erba che canta il grande Adriano.  Il ponte è di tutti, tra quelli di via Quadrio e quelli dell’Isola è nata l’armonia e la pace. Il vecchio ponte oggi è solo un punto dove fare le fotografie. E parcheggiare le auto. Tante auto (aveva ragione la mamma!!)

Ed il vecchio luna park  ha lasciato il posto ad altre attrazioni con tante luci e colori. Molte più alte: una sembra un diamante! E quella che una volta era acqua, terra e fango, oggi la chiamano Gae Aulenti. Anche il vecchio negozio che vendeva i frigoriferi americani è sparito. Al suo posto una palestra. E così pure la mensa atm, oggi famoso locale notturno.

C’era una volta la cartiera dismessa di via Quadrio, la decrepita via Maroncelli, il vecchio spartitraffico di fronte alla stazione Garibaldi.

Oggi, per fortuna, non ci sono più.

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