venerdì, Maggio 3, 2024

cosa vediamo oggi?

Olimpiadi Milano-Cortina 2026: il...

Il conto alla rovescia verso le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 è sempre...

Ludovica Torelli, contessa di...

Ludovica Torelli è stata una figura di spicco nella società italiana del Rinascimento,...

Porta della Meraviglia, una...

Camminando lungo via Francesco Sforza, nei pressi del celebre Giardino della Guastalla, ci...

Cesano Boscone, a due...

Cesano Boscone, località situata a sud ovest di Milano, affonda le sue radici...

Palazzo Gorani, quel che ne rimane

Palazzo Gorani: non cercatelo, non c’è più. Ne è rimasta solo una parte. Significativa, ma solo una parte. La torre.

Questo luogo è stato uno dei luoghi della nostra città che ci ha spinto a creare Milano da vedere. Avvolta da  stracci verdi, probabilmente per 20 anni, è stata uno spettacolo triste per Milano per troppo tempo. Per fortuna, da qualche anno, la torre è tornata visibile grazie al progetto, ormai concluso, di un nuovo centro residenziale sul quale e del quale non vogliamo proferir parola.

La storia di Palazzo Gorani e della sua torre in compenso è molto bella, seppur difficile da recuperare. Molto più facile invece è stato abbattere il porticato che, sopravvissuto in parte alla seconda guerra mondiale, è stato raso al suolo dalle bombe dell’edilizia. Abbiamo saputo che è intenzione ricostruirne una parte, ma è qualche mese che non passiamo di lì e non sappiamo se sia già stato fatto o meno. Quel che invece è visibile sono i (tanti) resti di Mediolanum riscoperti durante i lavori di costruzione e visibili attraverso appositi varchi.

Palazzo Gorani - il portone abbattuto qualche anno fa
Palazzo Gorani – il portone abbattuto qualche anno fa

Qualche secolo fa il palazzo era della famiglia dei Crivelli; nel seicento venne acquistata dalla ricca famiglia pavese dei Gorani, arricchitasi con gli appalti alle truppe. Vi abitò il letterato e storiografo Giuseppe Gorani, nato nel 1740 dal conte ormai decaduto Ferdinando e da Marianna Belcredi. E qui scrisse alcune opere, tra le quali le celebri Mémoires pour servir à l’histoire de ma vie (concluse nel 1811). Nello steso periodo la famiglia diviene ereditaria dei beni dei Panigarola. Passò poi ai Bazzero-Mattei dopo essere stato ceduto per un periodo dell’Ospedale maggiore, poichè donato in eredità dai Secco-Comeno. I Bazzero qui vi tenevano una collezione d’armi in due grandi sale al pian terreno e al primo piano, passata poi all’Ambrosiana.

Se volete passare a salutare la torre, la trovate in via Brisa angolo via Gorani, subito dopo i resti del palazzo dell’imperatore. Due epoche diverse, due momenti di storia milanesi da conoscere.

 

Leggi anche

Corso Buenos Aires, un salto in sudamerica?

La lunga strada che oggi chiamiamo Corso Buenos Aires, in origine era denominato Corso Loreto o lo stradone di Loreto, poiché nelle sue vicinanze sorgeva una chiesa dedicata a Santa Maria Loreto voluta da San Carlo Borromeo e costruita...

Gruppo Maio alla guida dell’Alfa Romeo Caffè e Bistrò

L'alta qualità del Made in Italy, dalle automobili alla cucina, per un viaggio tra innovazione e tradizione, in un luogo simbolico come il Museo Alfa Romeo di Arese (MI): il gruppo MAIO si prepara a entrare in pista, alla...

Incoronazione di spine, il mistero di Pasqua

Sono alla Pinacoteca Ambrosiana, nell'ambiente suggestivo dell'"Aula Leonardi": qui spicca un affresco di grande impatto, realizzato da Bernardino Luini, uno dei più brillanti seguaci di Leonardo da Vinci.  Il tema dell'opera è evidenziato da un cartiglio sopra la parte centrale,...