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Le persone a rischio di contrarre il virus dell’HIV

Molto diffusa negli anni passati, ancora oggi rappresenta una seria minaccia per la salute e la vita delle persone: stiamo parlando della malattia infettiva causata dal virus dell’Immunodeficienza Umana (HIV) che prende il nome di AIDS o Sindrome da Immunodeficienza Acquisita. Si tratta di un’infezione pericolosa perché oltre ad essere facilmente trasmissibile, ha la caratteristica di rimanere “nascosta” e presentarsi in forma grave anche dopo anni, andando lentamente e progressivamente a distruggere il sistema immunitario (attacca in particolare i linfociti T CD4, fondamentali per difendere l’organismo), al punto da renderlo completamente incapace di reagire a patologie e altre infezioni. In questo articolo vogliamo spiegare nel dettaglio il virus dell’HIV: come si contrae, come si manifesta e qual è il trattamento migliore per combatterlo.

Come si contrae

Il virus dell’HIV si contrae principalmente a causa di rapporti sessuali non protetti, eterosessuali e omosessuali, con persone infette. Sono quindi a rischio tutti i rapporti senza preservativo e quelli con partner multipli, che aumentano la possibilità di esposizione in quanto non è possibile conoscere lo stato sierologico dell’altra persona. L’HIV si può contrarre anche le persone che fanno uso di droga per via endovenosa, in quanto il virus può essere trasmesso in modo diretto attraverso il sangue con la condivisione di aghi o strumenti contaminati e non sterilizzati a dovere. Sempre per il contagio tramite sangue, anche il personale medico è tra le categorie più a rischio: medici, infermieri, tecnici di laboratorio e i professionisti che lavorano a contatto con fluidi corporei e non utilizzano correttamente dispositivi di protezione individuale, in caso di esposizione accidentale possono contagiarsi. Infine, esiste anche la trasmissione verticale, che consiste in una madre sieropositiva che trasmette il virus al bambino durante la gravidanza, il parto o l’allattamento. In linea generale, tutte le persone che non hanno consapevolezza, non possiedono la giusta educazione in materia e seguono comportamenti ad alto rischio possono essere vulnerabili al virus dell’HIV e quindi all’AIDS.

Come si manifesta

Il virus dell’HIV si può manifestare in tre differenti stadi. Il primo, chiamato fase acuta, si presenta generalmente nelle prime settimane dopo l’infezione con sintomi simili a quelli di una classica influenza, quindi febbre, stanchezza, debolezza, mal di testa, ecc. Proprio per questo motivo questa prima fase viene spesso confusa e non presa in considerazione come invece dovrebbe essere. Nel secondo stadio, quello della latenza clinica, il virus rimane nascosto e si diffonde in modo “silenzioso” e con sintomi lievi, che possono durare anche molti anni, ma che progressivamente vanno a danneggiare il sistema immunitario. Infine, quando l’HIV diventa AIDS, si entra nel terzo stadio e iniziano a comparire infezioni opportunistiche e altre patologie sempre più gravi.

Come si cura

Nonostante studi e ricerche sempre più mirate in tutto il mondo sanitario, al momento non esiste una cura per l’HIV/AIDS in grado di liberare il corpo dal virus in modo definitivo e completo. Chi si ammala può però contare su terapie antiretrovirali (ART) che, se seguite con regolarità e senza interruzioni, possono non solo tenere sotto controllo il virus e limitarne lo sviluppo, ma anche migliorare la qualità e la durata della vita della persona infetta. Queste terapie consistono nella somministrazione per bocca di combinazioni di farmaci che, con differenti meccanismi d’azione, vanno a sopprimere la replicazione di HIV, riducendo la carica virale a livelli non più rilevabili dai test di laboratorio. Fondamentale è inoltre la diagnosi precoce, così da iniziare il trattamento tempestivamente, riducendo il rischio di trasmissione ad altri individui e aumentando notevolmente la prospettiva di sopravvivenza. Esistono poi due terapie ad uso mirato: La PEP (Post-exposure Prophylaxis), un trattamento farmacologico che riduce la probabilità di contagio dopo una possibile esposizione ad HIV e la PrEP (Pre-exposure Prophylaxis), ideale come terapia preventiva per persone

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