Giuseppe Grandi: un grande scultore, un nome da ricordare

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Giuseppe Grandi nasce a Ganna vicino a Varese il 17 ottobre 1843. Il suo nome è legato al monumento che si trova in Piazza Cinque Giornate. Scopriamo allora la storia di questo scultore.

Si forma a Torino presso l’Accademia Albertina frequentando i corsi di scultura di Vincenzo Vela. Giuseppe Grandi impara presto e bene il mestiere. Nel 1867 vince il premio di scultura per la Fondazione Canonica dell’Accademia di Brera. L’anno successivo vince il concorso per il monumento in onore a Cesare Beccaria che viene inaugurato nel 1871.

La Fabbrica del Duomo gli commissiona una statua raffigurante Santa Tecla che verrà collocata nel braccio di croce meridionale. Segue una seconda richiesta, quella per la statua di Sant’ Orsola, che verrà posizionata sul quarto pilone a destra della navata centrale all’interno del Duomo

Giuseppe Grandi entra a far parte del gruppo di artisti della Scapigliatura Lombarda. La sua arte è orientata verso la ricerca di un plasticismo innovativo lontano dalla scultura convenzionale.

Dopo l’inaugurazione del monumento a Beccaria alcuni committenti privati lo chiamano per eseguire opere di vario tipo. Diverse le richieste per monumenti funebri come il Busto di Vincenzina Noseda, il Busto di Antonio Billia o il Monumento per Savinia e Giuseppina Astori.

Nel 1882, dopo aver ricevuto l’approvazione del suo progetto per il monumento alle Cinque Giornate, Giuseppe Grandi si dedica anima e corpo alla realizzazione di quest’opera. Si fa costruire uno studio di grandi dimensioni a poca distanza da dove doveva essere eretto il monumento.

Il monumento consiste in un obelisco circondato da cinque figure femminili che allegoricamente rappresentano le Cinque giornate. Ci sono richiami ai singoli episodi occorsi durante la sollevazione del popolo milanese, dal suono delle campane che chiamò all’insurrezione, al dolore per i caduti, all’incitamento sulle barricate. L’aquila e il leone sono il simbolo della difesa orgogliosa dei cittadini sulle barricate e della riconquistata libertà.

Per la realizzazione dei due animali Giuseppe Grandi vuole effettuare osservazioni dal vero. Nel suo studio fa arrivare specie diverse di animali vivi. Per il leone si reca personalmente all’esposizione di Amburgo per acquistarne uno e farlo trasferire a Milano. Ormai è completamente preso dall’esecuzione della sua opera. Arriva addirittura a trasformare lo studio in una fonderia dove lui stesso scioglie le singole parti del monumento, compreso l’obelisco.

L’opera viene collocata nella piazza nell’autunno del 1894 ma l’inaugurazione viene posticipata. Purtroppo, quando avverrà Giuseppe Grandi non ci sarà più perché muore prima, il 30 novembre 1894.

giuseppe grandi
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